"La notte scorsa eravamo sporche, isolate dal resto del mondo e libere,
stanotte siamo pulite, di nuovo nel mondo civile e prigioniere".
Così scriveva ad inizio novecento Eglantyne Louisa Jebb, aristocratica londinese, che
insieme ad un'amica attraversò la Turchia a cavallo. La meta dunque diventa concreta e l'immaginazione un'intesa. Ecco perchè amo lo stile di Alviero Martini. L'ufficio stampa lo chiama "total look daily-use", come si conviene ad un veloce linguaggio da Fashion Week. Io lo sento "indifferente al riposo" e quando ho visto sfilare la nuova collezione Autunno-Inverno 2012/13 sono calata in una spettacolare magia.
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Esploratrice, spirito libero. Il mondo intorno, di traverso, intarsiato sugli abiti. Borse come mappe, con chiusura a battente rubata ai vecchi bauli. Che siano viaggi veri o spirituali poco importa. Conta il movimento, contano le storie da raccontare. Ancora una volta Alviero Martini, per la capsule collection L.E.G, disegna una donna ispirata, contemporanea. Dress sartoriali e lunghezze al ginocchio, capispalla in tweed e stampe Geo in chiave animalier. Fasci di luce a creare morbide sfumature, dal verde bosco, al cammello e al dark blue. Mini cristalli dall'effetto galuchat illuminano i dettali del collo, delle maniche. Talvolta calano come pioggia sull'intero abito. L'immagine è una ladylike in odor di viaggio, magari verso Istanbul. E magari sull'Orient- Express.
Fashioniste ricordate: “ Tutto ciò che avete da fare è tenervi il vento alle spalle” (Joseph Conrad)






