Un bicchiere di vino rosso fa buon sangue, dicevano a tavola i nostri nonni. E a quanto sembra non è solo un modo dire o un invito a bere in compagnia, tutt'altro. La saggezza del detto antico trova adesso fondamento scientifico nei risultati delle ricerche condotte dall'Iresmo (Istituto ricerche europeo scienze molecolari). A fare da apripista in questo campo di ricerca erano state due importanti molecole: prima la "quercetina" e poi il "resvetrarolo". Ma da sole - spiegano gli esperti - non erano sufficienti a dimostrare tutti gli effetti del bicchiere di vino rosso sulla salute del consumatore, ancor più sulla fluidità vascolare contro la formazione dei pericolosi trombi per gli eventi patologici cardio-vascolari. In laboratorio, pertanto, sono state sperimentate alcune colture cellulari per identificare l'ingrediente del vino rosso con un vero effetto sulla salute e sul benessere del moderno consumatore, informato, esperto ed esigente. Sono state scoperte, così, sostanze attive presenti nella buccia e nei semi dell'uva nera (flavonoidi glucosidi e procianidoici); sostanze che sciolgono il sangue e vasodilatatori. Insomma, è merito delle due molecole 'proteggi organismo', la benefica influenza del vino rosso, consumato con moderazione, sulla circolazione del sangue a livello di vasi cardiaci e cerebrali. L'Iresmo, nei suoi studi, ha individuato nei fitobioattivi dell'uva rossa, i flavonoidi glucosidi e i procianidoici, quelli che sono i garanti contro gli attacchi di cuore e l'ictus, circostanze spesso, troppo spesso, foriere di decessi. Ad aver portato alla luce l'efficacia delle sostanze attive sono state ricerche complesse, condotte con la partecipazione di esperti a livello mondiale. Quella che veniva considerata alla stregua di una semplice credenza popolare - il vino che fa buon sangue - si è rivelata una verità, corroborata dai risultati delle prove scientifico-molecolari, fondamentale per preservare la salute del consumatore e conferire piacevole benessere alla mensa più autenticamente mediterranea. ...alla salute!
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Un bicchiere di vino rosso fa buon sangue, dicevano a tavola i nostri nonni. E a quanto sembra non è solo un modo dire o un invito a bere in compagnia, tutt'altro. La saggezza del detto antico trova adesso fondamento scientifico nei risultati delle ricerche condotte dall'Iresmo (Istituto ricerche europeo scienze molecolari). A fare da apripista in questo campo di ricerca erano state due importanti molecole: prima la "quercetina" e poi il "resvetrarolo". Ma da sole - spiegano gli esperti - non erano sufficienti a dimostrare tutti gli effetti del bicchiere di vino rosso sulla salute del consumatore, ancor più sulla fluidità vascolare contro la formazione dei pericolosi trombi per gli eventi patologici cardio-vascolari. In laboratorio, pertanto, sono state sperimentate alcune colture cellulari per identificare l'ingrediente del vino rosso con un vero effetto sulla salute e sul benessere del moderno consumatore, informato, esperto ed esigente. Sono state scoperte, così, sostanze attive presenti nella buccia e nei semi dell'uva nera (flavonoidi glucosidi e procianidoici); sostanze che sciolgono il sangue e vasodilatatori. Insomma, è merito delle due molecole 'proteggi organismo', la benefica influenza del vino rosso, consumato con moderazione, sulla circolazione del sangue a livello di vasi cardiaci e cerebrali. L'Iresmo, nei suoi studi, ha individuato nei fitobioattivi dell'uva rossa, i flavonoidi glucosidi e i procianidoici, quelli che sono i garanti contro gli attacchi di cuore e l'ictus, circostanze spesso, troppo spesso, foriere di decessi. Ad aver portato alla luce l'efficacia delle sostanze attive sono state ricerche complesse, condotte con la partecipazione di esperti a livello mondiale. Quella che veniva considerata alla stregua di una semplice credenza popolare - il vino che fa buon sangue - si è rivelata una verità, corroborata dai risultati delle prove scientifico-molecolari, fondamentale per preservare la salute del consumatore e conferire piacevole benessere alla mensa più autenticamente mediterranea. ...alla salute!
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