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il virus che può uccidere la metà della popolazione mondiale

Creato il 30 novembre 2011 da Arvales @ArvalesNews

il virus che può uccidere la metà della popolazione mondiale Da un articolo di Cristina Marrone pubblicato il 29 novembre sul corriere.it, si apprende che i ricercatori dell’Erasmus Medical Centre di Rotterdam “hanno prodotto una variante estremamente contagiosa del virus dell’influenza aviaria H5N1 in grado di trasmettersi facilmente a milioni di persone, scatenando, così, una pandemia. Gli scienziati, guidati dal virologo Ron Fouchier, hanno scoperto che bastano cinque modificazioni genetiche per trasformare il virus dell’influenza aviaria (che finora ha ucciso 500 persone nel mondo) in un agente patogeno altamente contagioso che potrebbe scatenare una pandemia in grado di uccidere la metà della popolazione mondiale. La sua elevata capacità di diffusione è stata dimostrata in esperimenti condotti sui furetti, che hanno un sistema respiratorio molto simile a quello dell’uomo.”
Se dobbiamo credere che i ricercatori avessero come obiettivo la una maggiore comprensione del virus H5N1 per (presumo) orientare la produzione di antivirali più efficaci, non si può trascurare la pericolosità di queste ricerche che, secondo l’articolo, vengono svolte anche da altri: “È stato lo stesso virologo ad ammettere che la variante geneticamente modificata è uno dei virus più pericolosi che siano mai stati prodotti. Un altro gruppo di virologi dell’Università del Wisconsin in collaborazione con l’Università di Tokyo è arrivato a un risultato simile a quello di Fouchier.”
A quanto leggo in un altro articolo pubblicato da quibrescia.it: “Ora il laboratorio sta premendo per poter pubblicare sulle riviste scientifiche la ‘ricetta’ utilizzata. La notizia è stata pubblicata dal sito di Science…” il problema è che questa ricerca potrebbe finire nelle “mani sbagliate” ed essere usata per produrre un’arma biologica tale da scatenare una pandemia con conseguenze apocalittiche…
Che fare? Pubblicare la ricerca per aiutare la comunità scientifica a prepararsi a una pandemia (spontanea) o rischiare di fornire ai bioterroristi le indicazioni per produrre l’arma del millennio? È di fronte a simili dilemmi che ci si rende conto dell’estrema fragilità del nostro modello di civiltà perchè, a ben guardare, meglio, a ben pensare, la natura del problema risiede nell’esistenza di esseri umani che non esiterebbero a distruggere se stessi e l’intera umanità pur di affermare la supremazia delle loro deliranti ideologie. La domanda che ho posto è, per così dire, congiunturale, perché riguarda un caso specifico che si è verificato, ma il problema strutturale è il terrorismo. Questa riflessione ci pone di fronte a un’altra domanda: quali sono le cause che generano queste cellule cancerogene votate, quasi sempre in nome di Dio, alla distruzione e alla morte?
Temo di conoscere la risposta a quest’ultima domanda, che non pertiene tanto al retaggio di metafisiche follie, quanto alle estreme conseguenze di una razionalità malata: la nostra.


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