Il virus del Festival

Da Pentolapvessione

Raccontare l’esegesi di questa sera non è affar semplice.
Virus potenti si frappongono prepotenti tra me e gli invitati giocando scherzi barbini, ma partiamo dall’inizio.
B questo venerdì è a Torino. Contatto M e F che sarei molto curiosa di conoscere e accettano entusiasti, con B siamo in 5, è lunedì e a gli altri ospiti penserò in settimana.
Mercoledì mi scrive M mettendomi in preallarme: è a letto con febbre e tracheite, colpita da un malefico virus.
Nel frattempo sento S, nel caso la ceni salti serata Festival… anche il Festival è un virus.
Il giorno dopo M sembra stare meglio, cerco altri invitati ma è una decimazione.
Venerdì mattina W chiama E, M ha la febbre così come altri due potenziali ospiti.
Chiamo S e ci accordiamo, lei e L ci sono; concordiamo che almeno la radio sarà impostata sul Festival.
Telefono a L che non vedo da molto tempo, ha una mefitica riunione di condominio ma ci raggiungerà dopo.
Perfetto, siamo in 8: B, M e F, S e L, L, W ed io. Non vedo l’ora di incontrare M e F, ho anche un po’ di ansia da prestazione e mi sembra che tutto possa funzionare.
Alle 17 tra una bugia e l’altra guardo la posta: M è mortificata ma la febbre è salita, rimandiamo la cena appena si sarà rimessa.
La serata prende allora un’altra piega: W monta lo schermo del computer, io rallento il ritmo, B arriva, poco dopo suonano S e L, ci sintonizziamo sul Festival e critichiamo con dovizia di particolari ogni brano. Le portate si susseguono con lentezza, la puntata dura un’eternità. L ci raggiunge con N – il cane-licaone – e la serata continua in un clima di assai divertente svacco sanremese.
Il virus anche qui serpeggia: io ho quello del Festival, S tossisce, L chiede un maglione, B si addormenta con N e al risveglio chiede una tachipirina.
Irrisolta resta la domanda: perché Toto Cutugno si è portato dietro l’armata rossa?

Per 8 persone che diventano 6

Pizza con le cipolle

Grosse cipolle 600 g
porro 1
olive nere 50 g
aglio 2 spicchi
pasta di pane 300 g
mazzetto aromatico di timo, alloro e prezzemolo
acciughe 5
olio
pepe
sale

Morale della Pizza con le cipolle: “Questa pizza, nota sulla Costa Azzurra con il nome di «pissaladiera», è fatta comunemente con pasta di pane, che si acquista dal fornaio, e nella quale è bene impastare un po’ d’olio”. Questa è una delle ricette che mi piacciono tanto, potrei mangiarla tutta io da sola senza troppe difficoltà, certo con un po’ di sete per i giorni successivi ma non sarebbe certamente questo piccolo particolare a dissuadermi. Mi faccio l’unico appunto di aver acquistato olive nere di Gaeta al posto delle taggiasche che compro sempre. Lo faccio per cambiare un po’ ma filologicamente non è sicuramente questo il giorno adatto.

Polenta e fontina in torta

Farina gialla 250 g
acqua 1 l
fontina 75 g
burro
pepe
sale

Morale della Polenta e fontina in torta: è una ricetta molto casalinga e riempitiva. Forse avrei dovuto mettere più fontina, con i formaggi sono ancora alle prime armi. Ricetta molto adatta alla stagione fredda.

Medaglioni screziati

Magro di vitello tritato 500 g
mollica di pane quanto un uovo
uovo sodo + tuorli 2
spinaci
uvetta
bresaola
parmigiano grattugiato 1 cucchiao
latte
brodo
burro
pepe
sale

Morale dei Medaglioni screziati: “Questa è una ricetta della gastronomia classica che si presta a far ben figurare la donna di casa, impegnata in un pranzo di certa importanza”. Mi sembra perfetta per questa sera in cui per l’appunto vorrei ben figurare. Ha una curiosa preparazione che prevede la stesura della carne in una sorta di foglio sopra cui spalmare il ripieno e poi arrotolare a salsicciotto, incartare e cuocere in forno coperto e a bagnomaria.
Apporto qualche sostanziale modifica al ripieno che Ada prepara con funghi, fegatini e lingua e io con spinaci, uvetta e bresaola.
Lo cuocio un po’ troppo e risulta un po’ asciutto.

Sufflè di prosciutto

Prosciutto cotto 150 g
uova2
burro 50 g
farina 1 cucchiaio raso raso
latte 3/4 di bicchiere
sale

Morale del Sufflè di prosciutto: non lo assaggio – per W e me mini sufflè alla fontina – ma gli altri ospiti dicono che è molto  saporito. In teoria sarebbe dovuto comparire tra gli antipasti ma sono colpita da lassismo causato dal virus del Festival e lo preparo alla fine.

Frappe

Farina 500 g
burro 30 g
uovo + tuorli 2
zucchero 1 cucchiaio
sale 1 pizzico
vino bianco travestito da Martini dry 2 bicchieri
zucchero a velo
olio

Morale delle Frappe: frappe, frappole, sfrappe, sfrappole, sprelle, pampuglie, intrigoni, galloni, sosole, lattughe, saltasù, cenci, struffoli, gale, gasse, guanti, cenci, chiacchiere, bugie…  “questi piccoli dolci sono preparazioni tradizionali, specialmente del giovedì grasso.” Siamo in piena quaresima ma direi che in questo momento per la Chiesa ci sono bugie più preoccupanti, chiacchiere più problematiche e intrigoni più perniciosi!
Il risultato finale è più che soddisfacente, la puzza di frittura in casa anche.

… M e F, a prestissimo!



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