Bandiera pakistana
Probabilmente il Pakistan è al momento uno dei luoghi più pericolosi al mondo, fatta eccezione per paesi come l’Irak o la Siria dove guerre sono attualmente in corso. Il paese si regge su di un equilibrio fragilissimo tra le forze armate ed il potere politico. La vita pakistana è sempre stata dominata dal rapporto con l’India, il nemico storico, al punto che questo tema è stato all’origine di colpi di stato ed omicidi eccellenti. Oggi il presidente eletto, Nawaz Sharif, è favorevole ad un riavvicinamento al vicino indiano, il che rende molto inquieta la situazione politica pakistana. Il Pakistan si trova inoltre invischiato nelle vicende che ruotano intorno al fondamentalismo islamico, con i suoi servizi segreti, a volte in contrasto con la linea politica ufficiale, che da tempo sostengono i Talebani afghani. Davvero un paese difficile e sul punto di esplodere, in ogni caso vediamo come arrivarci.
Il visto turistico
Ottenere un visto è abbastanza semplice, basta richiederlo prima di partire. Le autorità pakistane sono infatte rigide rispetto al fatto che il visto venga richiesto nel paese di residenza. Per quanto riguarda l’Italia possiamo segnalare l’ambasciata di Roma dove il visto viene rilasciato al costo di 32€ (singola entrata), oppure il consolato di Milano che nella documentazione da compilare richiede la solita trafila di “chi siete, dove andate, cosa volete”, a cui viene aggiunta un’ulteriore richiesta riguardante le specifiche del servizio militare svolto dal richiedente! In entrambi i casi gli uffici sono aperti due giorni a settimana, cui vanno sommate le tempistiche abbastanza lunghe per il disbrigo delle pratiche, fino a sei settimane. La lettera di invito non è necessaria, ma possederla aiuta molto nel velocizzare i tempi. Il visto può essere richiesto per 30 o 90 giorni ed ha una validità di 3 mesi dalla data di emissione. In ogni caso ricordate che ogni richiesta fatta al di fuori del vostro paese d’origine verrà probabilmente rifiutata. Se siete indiani preparetevi ad una trafila separata dagli altri, a loro basteranno il canonino modulo compilato e firmato, il passaporto e 4 foto, a voi no.
L’estensione del visto
È possibile estendere il visto pakistano per un periodo massimo di tre mesi, ma a quanto emerge dalla rete tale possibilità si ha solo ad Islamabad e, secondo alcune voci, a Chitral. Pur non essendo tra le più grandi città pakistane, Chitral si trova nell’estremo nord del paese, forse una delle zone più turistiche del Pakistan, almeno fino a non molto tempo fa. Inutile dire che lasciare scadere il visto significa esporsi all’arbitrio dell’ufficiale di turno, si raccomanda quindi di non arrivare a questo punto ma di estenderlo per tempo. La procedura di estensione sembra comunque essere abbastanza complicata, in particolare per i cittadini americani ai quali è richiesta una lettera di autorizzazione da parte delle autorità governative pakistane.
Il visto di transito
La possibilità di avere un visto di transito dovrebbe esistere solo per chi viaggia in aereo. Tale visto viene concesso con una durata di 72 ore, a patto che abbiate già i biglietti che certifichino la vostra uscita dal Pakistan.
Il visto all’arrivo
Nonostante il rigido regime relativo ai visti, in Pakistan è possibile ottenere un visto all’arrivo; a due condizioni. La prima che siate arrivati nel paese per fare affari, in tal caso avrete il permesso di restarvi per 30 giorni, a meno che non siate croati o bulgari. La seconda condizione, se non siete businessman, è che arriviate in Pakistan tramite un viaggio organizzato, in tal caso oltre al visto l’agenzia potrà farvi ottenere anche un’ulteriore estensione di 30 giorni. L’elenco delle agenzie abilitate può essere letto qui.
In Pakistan senza visto
Molto interessante la lista dei paesi i cui cittadini possono entrare in Pakistan senza visto, per periodi di varia durata. Tali paesi sono l’Islanda, le Maldive, il Nepal, Samoa, Tonga, Trinidad e Tobago e lo Zambia. Inutile dire che la logica dietro a questo elenco risulta abbastanza introvabile.
Viaggiare in auto
Date le condizioni del paese, viaggiare in Pakistan via terra non è certo cosa semplice. L’assicurazione RCA è obbligatoria e quelle straniere non vengono riconosciute, una volta entrati nel paese bisogna quindi stipulare una polizza breve con l’AAP (Automobile Association of Pakistan). La patente internazionale viene riconosciuta nella sua versione Ginevra 1949, mentre come documento del mezzo è necessario il Carnet de Passage en Douane, forse una delle trappole più terribili nell’universo della burocrazia internazionale. Informazioni in merito possono essere trovate qui.
Sicurezza
Come detto, il Pakistan non è certo un paese facile. Gli attentati colpiscono casualmente ma praticamente ovunque, sebbene alcune città come Karachi restino più pericolose di altre. Inutile dire del rischio che si corre nelle aree a ridosso del confine con l’Afghanistan, va sottolineato inoltre che anche zone in passato realtivamente sicure mostrano oggi preoccupanti segnali di violenza. In particolare il nord del Pakistan, molto amato dai turisti per le sue valli e le sue cime. Qui arrivano escursionisti da tutto il mondo per fare trekking e scalare vette come il K2, tuttavia nel giugno 2013 un gruppo di turisti è stato ucciso da un commando di fondamentalisti islamici. La regione si trova infatti a poca distanza dal Kashmir, dove continua a combattersi una guerra a bassa intensità tra Pakistan ed India. A combattere nella regione ci sono anche diversi gruppi radicali, come i Talebani afghani, spalleggiati dai servizi segreti pachistani. Il nord del Pakistan, inoltre, è tappa obbligata per quei turisti che provengono dalla Cina attraverso la Karakorum Highway, la strada carrozzabile più alta al mondo; notizie raccolte in rete dicono che anche il passaggio del confine tra Cina e Pakistan sta diventando problematico. A chi voglia recarsi in queste zone si consiglia quindi di raccogliere quante più informazioni possibili prima di intraprendere il viaggio, magari partendo da un forum come questo, davvero molto utile. Ricordate che per quanto bello, il Pakistan resta un paese molto difficile.