Si parlava dei "no".
I no feriscono, i no rifiutano, i no vengono spesso mascherati dietro giustificazioni che pacificano la coscienza.
Mentre tutti enumeravano i numerosi difetti dei no, io respiravo un'aria stranamente salubre, in mezzo a tutti quegli spigoli che venivano lucidati.
Era un'aria di libertà, la più salubre che c'è, più salubre anche dell'amore e dell'affetto. Perchè l'aria di libertà è in realtà l'ambiente biologico più consono alla crescita di un amore e un affetto forse non sempre sano, ma utile, quello si.
La libertà di dirsi di no è il buco della ciambella. L'essenza che non tutti apprezzano, l'invisibile che non tutti colgono, eppure la ciambella è tale proprio perchè ha un buco in mezzo, e nonostante l'inspiegabile spreco di spazio dentro quel buco, ha un fascino tutto suo, tale per cui si continuano a sfornare ciambelle.
Le ciambelle, nella loro morbida fragranza, contengono l'intera essenza di una relazione, avvolgono nel loro misterioso buco il senso di libertà che si prova quando dentro una relazione ci si può dire di no e non andare in pezzi, non sentirsi rifiutati, non sentirsi amareggiati, non sentirsi in colpa.
Si dice no, e si assapora la libertà della propria persona e il dolce sapore del prossimo sì.