Magazine Diario personale

Il vostro poeta pentito ci ricasca, e dopo più di vent’anni torna a concepire qualcosa di almeno vagamente poetico!

Creato il 04 novembre 2011 da Zioscriba
Il vostro poeta pentito ci ricasca, e dopo più di vent’anni torna a concepire qualcosa di almeno vagamente poetico!
Passeggiavo attorno al lago. A metà del cammino mi sono seduto su una panchina, scosso da qualcosa che accadeva nella mia testa, un misto di dolore e attacco di panico (assurdo, dato il luogo meraviglioso in cui stavo, e per questo ancor più spaventevole), e mi sono venute queste parole da scrivere sul mio piccolo taccuino nero. Sono solo strani pensieri, ma io provo a chiamarla poesia.
EFFIMERO BAGNO D'IRREALE

Sulla riva orientale un albero divelto
Mi mostra le ormai vane radici
Un suo fratello sussurra via foglie d'ocra
Le sparge su sciabordio e lamento di volatili
Seduto in solitudine io guardo
Canottieri improvvisi sorti dal nulla
Spettrali transumanze d'antico Canalgrande
Fantasmi gondolieri nel giorno dei morti
La maggior parte singoli in piccole canoe
In muto avanzare sparpagliato sull'acqua
A punteggiare di tenui colori il grigio palustre
Non pareva allenamento
Nella lattiginosa nebbia
Ma una pacifica
Processione di Caronti
Silenziosa
(Mi chiamavano?)
Finché il vento girando
Ha squarciato la patina
Di glassa ovattata
E mi ha portato le voci
Dell'istruttore al megafono
E degli atleti
Volgari e cretine
Han rovinato l'incanto
Disturbando i cormorani e me
Purtroppo erano veri
Purtroppo seguitavo a vivere
Lago di Varese, 2 novembre 2011, pomeriggio.
(Foto: MISTY LAKE, 2008)

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