Magazine Internet

Il Web crea o distrugge posti di lavoro?

Da Mriitan @MassiRiitano

Il Web crea o distrugge posti di lavoro?Leggevo qualche giorno fa un articolo in cui si parlava di social network e quanto questi potessero essere un nuovo canale di crescita per il nostro paese, seguito da un altro articolo in cui si osservava anche il dualismo posti di lavoro creati dalla “rete” e posti di lavoro persi con l’avvento della “rete”.

Quindi alla fine si segnera’ un piu’ o un meno sui posti di lavoro? credo che effettivamente sia una domanda piu’ che lecita, ma che si sposa con la solita domanda legata alla tecnologia piu’ in generale, nel senso quanti posti di lavoro ha eliminato l’avvento di processi tecnologici piu’ evoluti, o l’applicazione di macchine al posto dell’uomo?

Ogni volta che supero un casello autostradale mi viene in mente questa cosa. Usando il Telepass quanti impiegati sono andati in pensione senza essere reintegrati? e questo ovviamente e’ solo un esempio banalissimo. Quanti oggetti e servizi che sono frutto di scoperte tecnologiche e sviluppo tecnologico utilizziamo giornalmente e che hanno contribuito alla scomparsa di un determinato lavoro?

E’ la conseguenza dell’evoluzione certo, ma per ritornare alla nostra domanda iniziale questa evoluzione che ora comprende anche la rete e quanto su di essa viaggia e viene offerto, a livello globale contribuisce con un definitvo + o con un – sulla tabella lavoratori?

Ovviamente sono per lo sviluppo tecnologico e spesso nel mio lavoro mi trovo a verificare che il miglioramento dei processi e l’automazione porta ad aumenti significativi di produttivita’, fermo restando alcuni principi. Ma l’articolo non parlava tanto di tecnologia in senso ampio, ma strettamente legata al mondo Internet e Social Network. Credo che oggi qualsiasi esercente, dal B&B al dentista dovrebbe avere un suo spazio web per pubblicizzare il suo prodotto/servizio, e non averlo ad un utente come me appare come un handicap, ma credo ci siano due aspetti importanti da considerare.

Il primo e’ quello lato utente, che poi si sdoppia in due filoni. Un filone di persone che come me, e molto piu’ di me, sono network-dipendenti e necessitano di un contatto web con il servizio/prodotto di cui intendono usufruire. E un filone che invece in casa non ha nemmeno un PC, non sa cosa sia una connessione cellulare e continua la sua vita felice e contento utilizzando i servizi standard, non sentendo alcuna necessita di questa finestra web. Questo in che modo contribuisce alla nostra somma?

Il secondo e’ quello lato esercente. Infatti troppe volte si assiste al desiderio di apparire in rete, ma lo si fa troppo frettolosamente e non essendo nemmeno pronti a farlo, magari offrendo un semplicissimo indirizzo email che pero’ non si presidia (vedi il mio Amministratore), per non parlare di siti approssimativi, servizi che si vogliono offrire ma che non si e’ in grado di gestire.

Ma tornando ancora al tema, il network e’ veramente un canale che puo’ risollevare l’economia e quindi anche un paese? personalmente non credo, le forme di business vero che offre sono, secondo me, per pochi al momento, quello che si offre e’ un canale di vendita alternativo, un canale per essere maggiormente raggiungibili, conosciuti, da tutti gli utenti che fanno della rete la prima forma di ricerca.

L’ultima visita dall’otorino l’ho fatta verificando su internet quale fosse il piu’ vicino a dove lavoro e compatibile con i miei orari, e’ un esempio estremo, ma alla fine rappresenta il modo di muovermi oggi in tutta una serie di scelte, ancora non siamo arrivati a ordinare i vestiti su web, ma un giubbotto da moto l’ho comprato visto il prezzo concorrenziale che veniva offerto, anche non potendolo misurare, questo per l’esercente in questione e’ stata sicuramente una forma di business vincente, perche’ con la sua vetrina web ha raggiunto me a 2000 km di distanza, ma se questo abbia contribuito con un segno – al numeri di dipendenti della sua azienda non lo so.

Ieri a pranzo con dei colleghi e piu’ tardi anche su Facebook rispondendo al post di un’amica, ci si lamentava del fatto che ormai a livello lavorativo e’ piu’ semplice fare una telefonata/mail per chiedere una cosa che ricordarsela o scriversela per poterla ricordare dopo, anche piu’ volte e piu’ volte. Questo e’ frutto dello sviluppo attuale, e’ piu’ facile digitare su google la capitale della Romania che ricordarla, e quindi ormai la nostra mente ragiona come stessi googlando in continuazione (vedi articolo Gli effetti di Google sulla memoria).

Quindi alla fine il web crea o distrugge posti di lavoro? Il rapporto menzionato nell’articolo dice che per ogni posto distrutto se ne creano 2,5. Ma non c’e’ traccia di reddito in tal senso, cioe’ se il reddito dei 2.5 e’ rimasto uguale o diminuito, per cui si riporta l’attenzione sulle condizioni lavorative che nel complesso pero’ sembrano peggiorate.

Personalmente mi dichiaro ateo-pessimista. La mia sensazione e’ che l’evoluzione porti inevitabilmente alla distruzione di posti di lavoro classici a favore di nuove figure, ma sfortunatamente ho la sensazione che queste “nuove figure” siano in numero molto ma molto minore.

Voi che ne pensate?

Massi

Il Web crea o distrugge posti di lavoro?


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog