Torna ilCriticone con l’analisi, presentata dalla nostra lettrice roberta, relativa alla nuova fiction di Raiuno “Caccia al Re – La narcotici”. Vi ricordo che potete lasciare la vostra personale critica e/o pagella su un programma televisivo scrivendo a ilTelevisionario tramite e-mail ([email protected]) oppure compilando il form presente nella pagina dedicata a “ilCriticone”.
Incomincia con il botto la nuova serie televisiva “Caccia al Re – La narcotici” in onda su Raiuno da domenica 16 gennaio, con circa 5 milioni 115mila telespettatori, appiccicati al televisore a scrutare il lato “oscuro” dell’interland romano. La serie, infatti, tratta in maniera molto cruda i temi della droga, dell’alcol e del giro di prostituzione adolescenziale, temi poco trattati nelle fiction italiane.
“Caccia al Re – La narcotici” scruta posti indiscreti, mostra lati a volte sconvolgenti del mondo del narcotraffico che, come spesso accade, si intreccia con quello spensierato dell’adolescenza. Le scelte tecniche sono centrate al tema, i luoghi del narcotraffico sono boschi, fiumi, casolari, viene sfruttato il paesaggio naturale e ricercate caratteristiche particolari di ogni luogo. Un neo molto visibile della serie è il coordinamento tra il doppiaggio e la scena proiettata, sembra quasi di vedere i fuochi d’artificio e ascoltarne in seguito il rumore.
Per quanto riguarda le scelte artistiche, il cast è ricco di attori:
» Gedeon Burkhard, l’affascinante interprete del tanto caro “Commissario Rex”, che veste i panni del commissario Davide Piazza, personaggio forte e tenace nel cercare di frenare il flusso di droga che sconvolge la città e nel trovare l’assassino di sua moglie, e al tempo stesso premuroso nei confronti della figlia. L’esperienza attoriale di Burkhard dona spessore al personaggio;
» Stefano Dionisi, interprete della “Mal’aria”, è “l’ottavo re di Roma”, un personaggio complesso, consapevole della sua potenza, innamorato di una sola donna. E’ un personaggio controverso, trattenuto nei rapporti interpersonali. A rendere reale la vicenda dell’ottavo re è la bravura di Stefano Dionisi;
» Ricky Memphis, qui è il boss che aiuta l’ottavo re nel risolvere situazioni spiacevoli. Tolti i panni del poliziotto in “Distretto di Polizia”, Memphis indossa nuovamente quelli del cattivo;
» Raffaella Rea, protagonista di “Tris di donne e abiti nuziali”, interpreta il commissario capo, spalla femminile del vicequestore. Il suo personaggio introduce sensibilità, forza e passione alla serie;
» Bruno Conti, incontrato in “Romanzo Criminale”, veste i panni del cattivo. Il suo è un personaggio ironico ma cruento. La sua interpretazone è realistica all’inverosimile.
Voto complessivo sulla miniserie: 8.