Illegal International "colfing"

In viaggio sul treno in direzione Liguria, questo weekend, mi sono goduto la letture dell'Internazionale. Il settimanale, che sicuramente molti di voi conoscono, raccoglie un eterogeneo e folto gruppo di articoli, saggi, recensioni, opinioni, comparsi sulle cronache mondiali nell'arco dei 7 giorni precedenti. Ne esce un cocktail magnifico in grado di far volare il pensiero un po' più lontano dalle solite beghe che si consumano nei nostri palazzi romani o, a volte, di farlo precipitare proprio sulle ombre del nostro paese. Questo piccolo trafiletto non è che l'inizio.
Hong KongPiù diritti per le colf
"Per la prima volta un tribunale di Hong Kong ha stabilito l'incostituzionalità della norma che nega alle collaboratrici domestiche il diritto di residenza permanente nel paese", scrive Asia Sentinel. La sentenza contraddice quanto previsto dalla legge sull'immigrazione, che esclude in modo arbitrario per questa categoria di lavoratrici l'accesso al permesso di residenza. "Secondo le stime a Hong King vivono 300.000 colf e governanti straniere, in maggioranza provenienti da Filippine e Indonesia. Un terzo di queste risiede nel paese da almeno sette anni, il requisito richiesto a tutti gli altri stranieri, e in particolare agli occidentali, per ottenere il permesso". Il governo, tuttavia, non sembra disposto ad accettare il verdetto dei giudici e ha annunciato di voler fare ricorso."I partiti politici hanno agitato per anni lo spettro di un'invasione di manodopera a basso costo dai paesi più poveri dell'Asia. Ora l'esecutivo, in calo di consensi, ha deciso di cavalcare la causa populista della negazione dei permessi di residenza per le colf. Nel fare questo sfrutta un razzismo strisciante ma consolidato nei confronti degli asiatici scuri di pelle, ma la verità è che la middle class di Hong Kong ha tutto l'interesse a continuare a disporre di una forza lavoro a buon mercato e senza diritti".
Esercizio: ora provate a rileggere questo articolo sostituendo "Italia" a "Hong Kong". Brividi. Verdi.