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#imiei21giorni: come è andata?

Creato il 28 luglio 2014 da Assugoodnews @assunta73

mindfulness
Sono già finiti? #imiei21giorni sono volati amici cari. E con loro un pezzo della vecchia me. Si, perché io mi sento profondamente cambiata dopo questo breve ma intenso percorso. Oggi compio 41 anni e non vorrei essere diversa da quello che sono. Voglio essere cosi, come sono oggi. Sono grata per tutto quello che ho, per i dolori che ho vissuto, per le emozioni che ho provato, per le gioie che mi hanno riempito le giornate, per quello che ho lasciato andare perché era giusto cosi e per quello che ho trattenuto con tutta me stessa. Perché senza tutto questo non sarei quella che sono oggi.

E in tutto questo bel pacchetto che mi porto dietro ci sono anche #imiei21giorni. Un percorso nel cambiamento che mi ha veramente modificata. Non solo nelle abitudini ma anche nell’anima. Ve lo raccontavo su Facebook: stavo cambiando. E oggi che tiro le somme posso affermare di essere una persona nuova. Sono una migliore versione di me stessa. C’è ancora da fare? Si certo, ci sarà sempre da fare. Ma sento profondamente che questo viaggio era necessario. Sento che nulla è stato un caso e che doveva andare cosi.

Ma veniamo a noi. Mi avete supportata, sostenuta e riempita di domande. E per questo vi ringrazio. Siete stati fondamentali e siete sempre stati con me. Perché ogni volta pensavo a cosa vi avrei raccontato di questo percorso. E oggi eccomi qui a tirare le somme, come mi avete chiesto più volte. Risponderò alle domande più frequenti: è stato difficile? Cosa ti ha lasciato? Come ti senti?

rosa
E’ stato difficile?
Partiamo dal presupposto che ogni cambiamento non è semplice. Significa prendere in mano il proprio sé e modificarlo. Anche solo una piccola abitudine come l’alzarsi presto al mattino può diventare uno scoglio insormontabile. Quindi, la risposta è: non è stato facile ma è stato possibile. E questo mi ha dato ogni giorno la motivazione. Quando suonava la sveglia, quando dovevo cominciare i miei esercizi del mattino o quando dovevo trovare il modo di ritagliarmi 15-20minuti per staccare dal pc e restare su me stessa. In tutti quei momenti mi sono detta: è possibile, tu puoi. E dopo averlo fatto mi sentivo orgogliosa e grata con me stessa. A volte, sapete, pensiamo che togliere 10 minuti alle nostre attività quotidiane sia una cosa impensabile. In realtà perdiamo di vista il fatto che quei 10 minuti sono la cosa più preziosa che abbiamo: ci consentono di staccare la mente e di tornare al lavoro più carichi e concentrati che mai. E hanno reso molto più di una pausa a gironzolare su Facebook. E’ una questione di scelta. Quando si sceglie di cambiare poi si deve scegliere in ogni momento di allenare la propria mente al cambiamento. E per farlo può servire ricordare come ci si sente dopo essersi concessi del tempo per sé. Ecco, questo mi ha aiutata molto.


Cosa mi ha lasciato?

Una maggiore consapevolezza. Tre settimane non sono tante ma sono abbastanza per sentire che c’è qualcosa di nuovo in noi stessi. Soprattutto se sono state tre settimane in cui abbiamo dialogato con il nostro io più profondo. E lo abbiamo fatto restando nella nostra quotidianità e non rifugiandoci su un’isola deserta o in vacanza in un luogo magico. Questo ho voluto dimostrare: dialogare con se stessi tra bambini, casa, lavoro e impegni è possibile. Se si sceglie di farlo si può fare. E questa è la lezione più bella che porto con me da #imiei21giorni. Ho scoperto che alzarsi presto consente di cominciare la giornata con una carica diversa. Ogni mattina – anche sabato e domenica – dedico la mia prima ora di sveglia al rituale della rosa, alla meditazione, all’esercizio fisico e a una sana colazione. E’ un momento mio. E ora non posso più farne a meno. Quello è il momento in cui prendo atto di me stessa, del mio presente. Io , che ero abituata ad accendere il telefono appena sveglia, ora comincio le giornate pensando solo a me. E vi garantisco che quando Giulia si sveglia e la giornata comincia a prendere forma tutto va alla grande. Lo stress? Molto meno. L’attenzione? Altissima. Il tempo a disposizione? Miracolosamente raddoppiato. Impegni portati a termini? Tutti quelli previsti in ogni giornata. E’ una questione di stato d’animo sapete? I rituali previsti al mattino e durante la giornata ci permettono di restare sintonizzati su noi stessi e sul qui e ora. Ne ho capito il valore giorno dopo giorno. Sono state proprio quelle nuove abitudini a chiarire quello che davvero voglio, a darmi la consapevolezza di me stessa, di quello che sono e di quello che voglio essere.

assu-robin


Come ti senti?

Mi sento in uno stato di quiete rassicurante ma molto attiva. Non credo di essermi mai sentita cosi prima d’ora: sento di essere nel posto giusto, al momento giusto e con le persone giuste. Si, perché un’altra cosa che è cambiata è l’energia intorno a me e con essa le relazioni. E’ chiaro che ne sono stata io l’artefice con il mio cambiamento. Ho proprio toccato con mano la verità di un’affermazione come “se tu cambi, il mondo cambia con te”. E’ cosi. L’ho proprio testato su di me. Immaginate una scacchiera le cui pedine rappresentano le persone e le situazioni della vostra vita. Ho in mente la “fotografia” di quella scacchiera 21 giorni fa. E’ ,per molti aspetti, diversa. E tutto è successo dentro di me. Quello che è accaduto fuori – relazioni chiuse, altre rafforzate, situazioni chiarite, problemi svaniti – è stato un riflesso di quel che io andavo costruendo ogni singolo attimo de #imiei21giorni. Quindi, che posso dirvi, mi sento bene. Mi sento di avere in mano degli strumenti per stare bene. Anche quando qualcosa non funziona. Ho meno paura di prima a prendere decisioni. Sono più consapevole che non serve chiedermi “se oggi decido cosi domani che succederà?” perché io di quel domani non so davvero nulla. Ma quel che so è quel che voglio oggi. E questo anche perché riesco finalmente a comunicare con il mio intuito. L’ho cercato per anni e ora l’ho trovato. Quella vocina che dice la verità ora riesco ad ascoltarla. Come è accaduto? Allenandomi a stare sola con me stessa.

E ora?
Questa domanda la faccio io .Voi non avete osato (potevate eh?!?). Ora mantengo le mie abitudini. Continuo a svegliarmi presto (6.30 è l’orario che trovo congeniale a tutto), a fare i miei rituali, a prendermi dei momenti durante la giornata, a sostituire i pensieri negativi con quelli positivi, a vivere nel qui e ora grazie anche alla mindfulness bell che ho scaricato sullo smartphone , ad abbattere il giudizio e il pregiudizio, a cercare di vedere sempre l’altro lato delle “sfighe” che capitano (perché capitano, mica sono la fatina di Cenerentola io!) e a restare un’alunna della vita. Si, imparo da me, dai libri, dalle persone che incontro e dalle esperienze che vivo. Voglio mettermi in gioco sempre e cambiare per migliorare. Voglio andare dritto verso il mio sogno e un nuovo obiettivo. Voglio continuare ad assaporare ogni piccolo traguardo raggiunto prima di pensare a quello successivo da raggiungere.

Voglio essere me stessa qui e ora. E questo è il regalo che mi faccio oggi, per i miei 41 anni!

E di tutto questo sono grata a Robin Sharma e al suo meraviglioso romanzo spirituale Il Monaco che vendette la sua Ferrari. Perché è voluto entrare nella mia vita e mi ha guidata verso questa nuova consapevolezza. Se avete letto questo post non passate oltre. Non è un caso. Lui, il caso, non esiste.



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