Al momento sono contrastanti le notizie che riguardano i circa 1.200 immigrati in fuga dalla Tunisia e che, dopo essere sbarcati a Lampedusa, sono stati trasferiti a Bari. Secondo fonti a nostra disposizione, alcuni immigrati sarebbero stati infatti trasferiti ”ingiustamente” al Cie, il centro di identificazione ed espulsione di Bari.
Diciamo ingiustamente perché tutte queste persone, in fuga dalla loro terra per i disordini che si stanno verificando in seguito alla caduta del regime di Ben Alì, avrebbero tutti diritto di Asilo. Per questa stessa ragione, tutti vanno accolti nel Cara (Centro accoglienza e richiedenti asilo) e non nel Cie.
Uno dei motivi per cui alcuni di loro potrebbero essere stati rinchiusi nel Cie, è il seguente: stando sempre alle nostre fonti, sarebbero circa trenta gli immigrati che si sono allontanati dal Cara di Bari prima dell’identificazione, e che ora se ne vanno in giro senza documenti. Qualcuno di questi potrebbe essere stato beccato dalla polizia che li ha ovviamente condotti all’interno del Cie.
Questi immigrati, tuttavia, hanno commesso un errore: la pratica per la loro richiesta di Asilo, infatti, doveva partire dall’interno del Cara. E non è concesso loro di andarsene in giro senza prima aver seguito tutta la prassi che garantisce, almeno sulla carta, la dovuta accoglienza. Al momento sono praticamente clandestini.
Intanto, restano ancora da capire due cose molto importanti dell’intera vicenda: questi sbarchi a cosa corrispondono? Queste persone chi sono e da cosa scappano realmente? E soprattutto bisogna capire il governo, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, come intende procedere?
A Lampedusa a molte associazioni viene impedito di vedere con i propri occhi come e dove gli immigrati si stanno sistemando e se vengono trattati in maniera adeguata.
Vi terremo aggiornati.