immagine da qui
Tutto pare come al solito. Sedie in attesa intorno a me, più d'una. Eppure c'è un gran movimento di parole e immagini scomposte che corrono veloci da una parte all'altra del pianeta. Pianeta, sì, dico mica per dire. E poi. Un soffitto si frantuma, due faccette incominciano a mostrarsi, è tempo di inizi, ritorni, pianti da consolare, sveglia alle 6.30 e colazioni veloci. Soppeso la rete, tutta quanta, il valore dei like e dei complimenti, le richieste di amicizia. Immobilità mi appare una parola nuova, da un paio di giorni a questa parte. Trattengo e sviluppo, prendo nota, idee e limiti e comparazioni, cerco di non essere superficiale ma lo sarò, inevitabilmente. Quando me ne accorgo - se me ne accorgo - mi fermo e taccio. Ogni tanto oso. Da ferma, prendo una posizione. Scelgo, in tutte le occasioni in cui posso.