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Imparare a vivere con un Malamute a Roma

Da Fioridilylla @c_venturini
Imparare a vivere con un Malamute a Roma Le mie giornate ruotano intorno a Mercurio. Imparare a vivere con un Malamute a Roma non è semplice, sia perché è la mia prima esperienza cinofila, sia perché la capitale presenta tante attrattive e altrettanti pericoli, punti critici e angoli sui quali investire maggiore oculatezza. Benché la città eterna sia abbastanza tollerante con gli animali e con i cani in particolare, armonizzare una vita con i ritmi di un cucciolo e le esigenze non è sempre semplice. La cosa più difficile che sto affrontando, a dire il vero, è armonizzare questo lieto evento con il post trasloco e alcune problematiche lavorative che stanno occupando molti pensieri. 
Mercurio è arrivato a Roma a notte fonda. Doveva giungere ieri, invece, ci è stato chiesto di prenderlo in anticipo perché c'erano altre adozioni che dovevano essere seguite, di tipo diverso rispetto a quella di Mercurio. Lui è un cane da compagnia, gli altri cuccioli sono destinati al red carpet degli show. Abbiamo accettato, ma è stato difficile perché gestire l'arrivo di un cucciolo nel bel mezzo di un trasloco è quanto di più complicato possa esistere. Per farvi un'idea è come partorire nel bel mezzo di un trasloco. Partorire il tuo primo figlio. Senza sapere assolutamente niente di quello che sarà, anche se hai letto molto e ti sei informata. Stress, stanchezza, orari diversi, operai che entrano ed escono, spazi che cambiano in continuazione, polvere, scatoloni pieni, vuoti. Se fosse stato possibile, avrei evitato questo inizio turbolento al cucciolo. Non ho potuto evitargli quest'esperienza e ora faccio i conti con un cane che ha risentito molto del distacco dal suo branco e della situazione precaria che stiamo affrontando. 
Dicevo: le mie giornate ruotano tutte intorno a Mercurio. Lo porto a spasso quattro o cinque volte al giorno, per insegnargli a fare i bisogni fuori e per farlo socializzare con l'ambiente, gli animali, i suoi simili e le persone di tutte le età, razze, colori e, in alcuni casi, malattie (mi riferisco ai portatori di handicap). Curo la sua alimentazione, gioco con lui, provo a educarlo, lo porto dal veterinario per le ultime prassi, setaccio i negozi di animali per capire se ci sono cose divertenti che potrebbero fargli passare delle ore positive; lo pulisco quando si sporca rotolandosi nel fango con gli altri cani suoi amici, lo coccolo, gli parlo, gli presento il mondo, lo pulisco. Mi sento, a volte, sfiancata. Ho bisogno di dormire e non ho il tempo materiale per farlo. Come ho scritto in altri contesti, mi sento uno spaventapasseri perché non ho nemmeno il tempo per lavarmi i denti, fare la lavatrice, stirare. Sto dando tutto quello che ho a disposizione per questo cucciolo e non sempre questo impegno è ripagato con quello che spero.
Domani inizieremo un percorso di educazione in casa con uno specialista perché il cucciolo ha iniziato a mostrare dei segni di aggressività nei nostri confronti a cui unisco la cocciutaggine e i tentativi di manipolazione. Dai pantaloni presi a morsi in passeggiata, al copriletto rotto, ai tagli nelle mani, la situazione mi preoccupa molto. Sono spaventata e molto stressata. So che gli allevatori si sono pentiti di averci dato il cane perché siamo neofiti e, secondo loro, non in grado di occuparcene. Sono pressoché certa che Mercurio abbia risentito moltissimo dell'inizio nel bel mezzo del trasloco. Per me è molto doloroso sentire queste parole perché ogni ora della mia giornata e della mia notte è spesa per lui, con lui, verso di lui. Nel quartiere tutti mi dicono che "lo tengo come il sole". Gli altri proprietari mi stanno dando molte indicazioni e molti aiuti su come fare e comprendere il suo comportamento. Il veterinario è un alleato prezioso, soprattutto ora che mi ha aiutato a capire che è anche intollerante al mangime che ci è stato dato quando l'abbiamo comprato. Ora inizierà una cura e il suo intestino dovrebbe andare a posto. Non ci dormo la notte, sapete? Non avete idea di quante volte io abbia pianto al pensiero che non stesse bene. 
In questi giorni sono sola. Il mio compagno è fuori per lavoro e questo è un ulteriore aspetto critico.  Roma, vi dicevo. Se non hai un cane al seguito, non ti accorgi del grado di lerciume che c'è per strada. Quando hai un cucciolo, e sei costretta a stare iper attenta ad ogni cosa che si mette in bocca, vivi l'asfalto come un "nemico". In ogni angolo c'è qualcosa di potenzialmente pericoloso per il suo intestino e non sempre hai la velocità per evitare che ingurgiti bucce o altro. A volte mi sento profondamente incapace e inadeguata. Non passa ora della giornata in cui non mi chieda dove sbaglio. Crescere un Malamute non è semplice. Ripongo molte speranze nell'aiuto dell'educatrice perché, benché gli allevatori dicano e pensino esattamente il contrario, amo molto questo cane e voglio un rapporto positivo con lui. Mi feriscono ancora i giudizi negativi su me come persona e come neo proprietaria di cane, che mi sono giunti in questi giorni dalla persona ha mi ha venduto il cucciolo. Mi feriscono perché sono ciechi e non vogliono considerare il tanto impegno che realmente sto mettendo per tenere al meglio questo animale. Non considerano il tanto amore che provo per lui e non prendono in esame la situazione difficile che sto affrontando, in molti casi, da sola. Ripongo molte speranze nell'incontro di domani. Spero davvero che mi aiuti.
Non temo di vedere dove sbaglio: voglio capirlo perché voglio migliorare. Ho aspettato 27 anni l'arrivo di un cane. Queste difficoltà non mi allontaneranno da questo mio cucciolo.

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