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Impeachment: comitato archivia richiesta M5S

Creato il 11 febbraio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Niente impeachment per Napolitano. Al primo round, almeno, la richiesta del Movimento Cinque Stelle di messa in stato d’accusa nei confronti del presidente della Repubblica è stata archiviata dal Comitato parlamentare addetto. L’istanza del Movimento Cinque Stelle è stata ritenuta infondata con 28 voti a favore, i voti del Partito Democratico, di Nuovo Centrodestra, Sinistra Ecologia e Libertà, Scelta Civica, Popolari per l’Italia e Socialisti. Fa scalpore però la decisione di Forza Italia di non partecipare al voto con i suoi rappresentanti.

Subito dopo l’archiviazione da parte del Comitato parlamentare per la messa in stato d’accusa, sono arrivate le reazioni del leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, che dal suo blog ha tuonato contro il capo dello Stato parlando di “problema da rimuovere”. Beppe Grillo si è scagliato anche contro il “coraggio da conigli” dei parlamentari di Forza Italia, che dopo essersi avvicinati alle posizioni del Movimento Cinque Stelle su una possibile convergenza a danno del capo dello Stato, hanno deciso di non partecipare alla votazione. Grillo invoca ancora le dimissioni di Napolitano “perché l’Italia non può essere condannata a Napolitano a vita e alle sue originali interpretazioni monarchiche del ruolo di presidente della Repubblica”.

Non si è fatta attendere nemmeno la reazione di Forza Italia, che per bocca del senatore e membro del Comitato parlamentare per la messa in stato di accusa Lucio Malan, ha annunciato la possibilità di impugnare il provvedimento, che “può essere impugnato dal 25% dei parlamentari, entro dieci giorni dalla trasmissione dei documenti ai presidenti di Camera e Senato”.

Anche lo stesso Movimento Cinque Stelle annuncia l’impugnazione del provvedimento e annuncia anche una raccolta di firme in parlamento “per chiedere che il caso-Napolitano venga portato in aula in seduta congiunta”.

Ma è ancora Forza Italia a rilanciare le polemiche, con le dichiarazioni di un altro esponente del partito di Berlusconi, Giovanni Toti, consigliere politico del Cavaliere: “non so se Napolitano deve dimettersi, certamente deve fare chiarezza. Di sicuro su quell’estate c’è ancora molto fumo, bisogna capire cosa è successo, è irrituale che un governo affidi pre-incarichi, mentre c’è un governo in carica, non sfiduciato, quando a giugno lo spread era a 250, non a 500. Utilizziamo la sede parlamentare del Comitato per l’impeachment per fare chiarezza. Non sarebbe male se Napolitano desse qualche chiarimento in più rispetto al comunicato di ieri, largamente insoddisfacente”. Tutti segni che la questione è lungi dall’essere archiviata.


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