Impotenza maschile. Una foto dai contorni tutt’altro che nitidi, quella dell’uomo del Duemila: non assomiglia a Ercole né ad alcun Casanova del passato, ma forse più a un eroe «normale e terreno, forte come Goldrake e saggio come Gandhi», capace di sopportare la fatica mentale e psicologica legata a un mondo sempre più problematico. Come dire che il mito del macho ha fatto il suo tempo e ora la forza dell’uomo vero, del maschio doc, è tutta nel cervello e nel cuore. Sono questi i risultati di un’indagine condotta dall’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione (Ispo) per la Società italiana di andrologia (Sia), presentati recentemente a Milano dal presidente di Ispo, Renato Mannheimer, nel corso di un talk show dal titolo Gli uomini italiani tra fragilità e insicurezze. Condotta su 800 italiani di età compresa fra 18 anni e più di 60, la ricerca disegna l’identikit di un uomo consapevole di se stesso e dei propri limiti, in grado di accettarli e superarli. Un uomo giusto e leale, ironico e allegro. Sensibile ai problemi del Pianeta, il nuovo «maschio al 100%» sa emozionare ed emozionarsi. Ama l’amore e punta a una stabilità emotiva, un ingrediente fondamentale dell’autostima. Non a caso – anticipa una nota – si sente sicuro di sé il 92% degli uomini italiani con una relazione fissa, contro l’81% dei single. E la forza d’animo aiuta anche a superare problemi di salute un tempo vissuti come drammi: il 72% degli inter vistati assicura infatti che una defaillance sessuale non incide sulla propria autostima. Anche se il 26%, soprattutto giovani, la pensa esattamente al contrario. Al contempo, il 74% è convinto che poca stima di sé renda più difficile avere successo con le donne.
Di tutt’altra opinione l’avvocato matrimonialista Bernardini de Pace, secondo la quale «le difficoltà sessuali portano molto spesso alle separazioni: nella coppia ora c’è competizione del maschio verso la donna e l’uomo ha paura che l’unica cosa in cui si può sentire uomo non gli riesca». Le défaillance sono a volte la spia di problemi di salute veri e propri, anche se non vengono vissuti come tali. «Le problematiche sessuali sono in crescita esponenziale: il 12% degli uomini soffre di disfunzione erettile, il 30% di eiaculazione precoce e il 15% delle coppie ha problemi di infertilità», ha spiegato il professor Vincenzo Gentile. Colpa sia di disturbi organici – diabete e ipertensione, che compromettono l’irrorazione sanguigna dei corpi cavernosi, quelli che consentono l’erezione – sia di ostacoli psicologici, quella che tutti chiamano «ansia da prestazione ». Precisa Giammusso: «Il sistema nervoso si attiva in tutte le questioni di stress, restringe i vasi sanguigni e finisce per bloccare l’erezione. Ecco perché bisogna tornare ad amare senza pensieri». E i farmaci anti-impotenza? Oggi ci sono: «I PDE5 inibitori sono medicinali sicuri, ma necessitano sempre di un’attenta valutazione medica».
Di: ANDREA SERMONTI
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