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Impressioni

Da Lanterna

Nel mondo reale, l'impressione che si riceve da una persona la si ricava da tantissimi elementi: l'aspetto fisico, la postura, il tono di voce, il linguaggio, le espressioni facciali, lo stile nel vestire, il modo di relazionarsi con gli altri, eccetera.
Nel mondo virtuale, invece, spesso abbiamo pochi elementi per valutare una persona. Spesso capita che ci sia uno scollamento tra la figura dell'autore di un blog così come la ricaviamo dai suoi post e la persona reale.
Capita un po' la stessa cosa di quando ricaviamo l'impressione di una persona dai racconti fatti dai suoi conoscenti: oltre a non averla mai vista di persona, ne abbiamo racconti sicuramente parziali, nel bene o nel male.
Tra blogger, succede spesso di chiedersi: ma tu l'hai incontrata/o quella/o lì? come ti è sembrata/o? Insomma, si mette in conto che lo scollamento ci sia e lo si vuole misurare.
Io non so come appaio in queste pagine, ma spesso chi mi incontra dopo aver letto anni di Mignolo col Prof dice di avermi immaginata proprio così. Al massimo, più alta.
Recentemente, mi è capitato di essermi stupita incontrando Wonder, che pare ancora più ragazzina di quello che mi immaginavo dalle sue pagine, e MammainD, che quando la vedi ti chiedi come faccia ad avere già 3 figli. Però si tratta di differenze solo fisiche: quando ci parli, le riconosci in tutto e per tutto.
Invece, un blog che secondo me non rende per niente la complessità e la piacevolezza della persona reale è momatwork. Leggendo solo il suo blog, mi rendo conto che è facile considerarla di volta in volta una talebana di varie fedi (allattamento, pedagogia, ecologia, neofemminismo, ecc.) o un bastian contrario o un'eterna scontenta. E invece, conoscendola di persona (privilegio che ho da 2 anni), ti rendi conto che è una persona piacevole e contenta di quello che ha, che però non si accontenta di rimanere in superficie e preferisce approfondire. E che le sue riflessioni non sono calate dall'alto, ma si modellano sulla personalità della sua famiglia e sulle esigenze dei suoi figli.
Quello che nel blog sembra un umorismo sarcastico e spesso un po' amaro si rivela una grande autoironia nella vita reale. Quello che nel blog sembra un tentativo di "sistematizzare" le esperienze è in realtà desiderio di contestualizzare il più possibile gli episodi raccontati. Quello che nel blog può apparire talebanesimo è in realtà lo specchio di un rigore senza fanatismo.
Il fatto è che ogni tanto questa immagine del blog prende il sopravvento sulla realtà anche per me, se non ci sentiamo da un po'. Non parliamo poi di mio marito, che legge ogni tanto il blog ma la maggior parte delle volte sa solo che ci siamo scambiate qualche mail o abbiamo chattato.
Si spiega così la frase con cui Luca se n'è uscito ieri, dopo che abbiamo salutato momatwork e famiglia in partenza per la Provenza: Si sta proprio bene con maw e l'udt. Pronunciato con tono quasi stupito. Al che io gli ho fatto notare che anche le altre volte che ci siamo visti, 2 anni fa, siamo stati bene. E lui mi ha risposto che sì, eravamo stati bene, ma col tono di uno che quasi se n'era dimenticato. Beh, sarà il caso di rinfrescarci la memoria più di frequente, perché persone così non si trovano tutti i giorni.
In parallelo, con momatwork è capitato di riparlare dal vivo di un post sui confronti in cui avevo fatto alcune affermazioni su Ettore. Ricordandosi di Amelia alla stessa età di Ettore, maw mi dice che secondo lei Ettore non è tanto più avanti di Amelia a 2 anni e mezzo. In effetti, mi sono ritrovata ad analizzare ciò che Ettore può aver detto in sua presenza e mi sono accorta che, nei 2 giorni in cui abbiamo avuto ospiti, Ettore ha parlato poco e niente. Ha sì giocato con i Minici e si è divertito, ma non ha detto più del necessario.
Poi oggi, dopo una giornata dai nonni con Amelia, Ettore torna a casa tutto contento e mi dice: Ciao, sono arrivato, papà sta lavando la macchina. Non ha una buona pronuncia, ok, ma mi dice le frasi che direbbe un adulto, con tutti gli articoli al posto giusto e i tempi verbali coniugati. Amelia alla sua età si limitava ad accoppiare le parole in frasi.
Insomma, un cambiamento pazzesco da Ettore com'è in famiglia a Ettore com'è con estranei, anche se ci si affeziona e ci sta bene. Penso che sarà un fattore da non sottovalutare, nei colloqui con educatori e insegnanti.

foto: flickr

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