Hanno creato un deserto e lo hanno chiamato pace. (Tacito)
Gli pseudo-ambientalisti ripetono sino alla noia che gli uomini sono la causa delle ferite inferte al pianeta. Per uomini i cialtroni intendono i comuni cittadini che, con il loro stile di vita e, in quanto consumatori, inquinano l’ambiente e, un po’ alla volta, esauriscono le risorse. Tale impatto è definito “impronta ecologica”. Che ciascuno di noi, in misura maggiore o minore, concorra ad incidere sugli equilibri dei biomi, è indubbio. Siamo, però, alle solite: il singolo è demonizzato in modo sommario, dimenticando le pesanti responsabilità della feccia mondialista e delle istituzioni che ne eseguono gli ordini.
Che sia necessaria un’educazione al vero rispetto per la natura è altresì indiscutibile. Tuttavia l’ipocrisia vanifica tutte le buone intenzioni, ogni fine fintamente nobile. Incide di più sull’ambiente chi fuma una sigaretta sul terrazzo o chi ogni giorno diffonde nella biosfera in maniera deliberata tonnellate di veleni con gli aerei chimici ed in mille altri modi?
Purtroppo ho notato che, tra gli stessi attivisti, qualcuno concorda con i globalizzatori, riconoscendo che la sovrappopolazione è un problema: le risorse stanno scemando e non sarebbero sufficienti a ragione di un’inarrestabile incremento demografico. Sono “argomentazioni” da Club di Roma, degne di Bill Gates ed ineffabile consorte.
Ci si fida troppo delle versioni ufficiali e delle statistiche di Stato, anche quando finalmente si è un po’ meno creduloni. Così crediamo che veramente sulla Terra vivano oggi sette miliardi di persone. Così riteniamo che, tutto sommato, non abbiano tutti i torti i pur scellerati governi a voler preservare le risorse naturali per le generazioni future, sfoltendo un po’ la popolazione.
Pazzesco!!! Ammettiamo pure che davvero le cifre siano quelle divulgate dagli organi del regime. Su un altro punto bisogna, però, dichiarare la verità: i criminali al potere non hanno alcun interesse a tutelare gli ecosistemi con le loro ricchezze. Altrimenti non esisterebbe la geoingegneria clandestina che è l’aggressione più violenta e più distruttiva ai danni del nostro martoriato pianeta. La geoingegneria abusiva coincide con un depauperamento ed una contaminazione così radicali dell’ambiente da mettere a repentaglio la stessa possibilità in un non lontano futuro di ottenere qualche pianta alimentare da un suolo inquinato in misura spaventosa, da annullare la possibilità di bere un sorso d’acqua che non sia una pozione di metalli tossici.
No: la cricca mondialista non vuole attuare la depopulation per salvare Gaia. Forse il Gotha ha intenzione di proteggere alcune oasi destinate alle élites, ma gran parte del pianeta è destinato a divenire una waste land in cui, secondo i piani dei banditi, dovrà sopravvivere una massa di schiavi dotati di microchip.
Quando si analizza la psicologia dei delinquenti istituzionali, si dimenticano due cose: in primo luogo essi non sono mossi soltanto dalla cupidigia di denaro, dalla smania di accaparrarsi beni materiali che i manigoldi possiedono già in misura esorbitante. Inoltre moltissime idee ed azioni nascono da menti malate, con forti inclinazioni al sadismo. Qualcuno farnetica di classi dirigenti che potrebbero mantenere il loro potere, cui sono attaccate come ostriche allo scoglio, ma per esercitarlo per il bene dell’umanità, magari una volta sciolto il nodo demografico e stabilizzato il rapporto tra ecosistemi e popolazione.
Non ribadiamo qui che la questione non è tanto nella presunta carenza di risorse, ma nella loro sperequata distribuzione a livello mondiale. Non ricordiamo che, se si diffonde il benessere, il trend demografico si assesta. Affermiamo, invece, senza tema di smentita che le energie pulite, in grado di emanciparci dai combustibili fossili e dal mortale atomo, esistono. Affermiamo che queste fonti sono pressoché inesauribili: se si continua a generare inquinamento con sistemi arcaici, ciò dipende da un preciso sabotaggio perpetrato dall’establishment politico-militare il cui interesse non è solo quello economico, cioè il monopolio delle fonti energetiche, del cibo e dell’acqua, poiché soprattutto mira a serbare, anzi ad inasprire il controllo sulle nazioni. Questo dominio è ottenuto con i pretesti più disparati. La crisi finanziaria attuale è in gran parte fittizia: è uno stratagemma per tenere in pugno interi popoli. Tale supremazia è conseguita in particolar modo con la proprietà della moneta e con il debito pubblico che ne deriva: le banconote sono stampate da banche private ed il denaro digitale è emesso da un cartello di istituti creditizi anch’essi privati, Banca d'Italia compresa.
Fino a quando i cittadini non riusciranno ad appropriarsi della moneta, fino a quando non saranno disponibili per tutti energie pulite, alimenti sani, terapie efficaci, fino a quando lo Stato non sarà abolito, l’umanità non sarà svincolata dalle ipoteche che gravano sul suo destino. Sperare che l’esecutivo mondialista decida di governare in modo saggio ed oculato, è un’ingenua e pericolosa utopia. La libertà e la prosperità sono conquiste: se sono calate dall’alto, sono inganni.
Oggigiorno, sempre incolpando il singolo ritenuto un virus per la Terra, si istiga al suicidio. Siamo d’accordo sulla strategia del suicidio: auspichiamo il suicidio immediato di tutti gli esponenti delle élites sataniste e dei loro servili collaboratori. Dopodiché, se resteranno delle difficoltà, si risolveranno con agio nell’arco di poco tempo. Il vero problema, infatti, è in chi vede la risoluzione di ogni problema come il problema per eccellenza.
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