Non capisco perché, in un periodo di crisi terribile, in cui la maggior parte della gente deve gestire i propri soldi con grande attenzione per poter onorare le spese e arrivare in fondo al mese senza grandi problemi, si senta la necessità di applicare delle addizionali piuttosto pesanti alla già di per sé difficilmente sostenibile IMU. E si giustifica questa decisione, ufficializzata oggi sulla stampa da dichiarazioni molto chiare del vice-sindaco e assessore al bilancio Luigi Berdini, adducendo la motivazione che molti altri comuni hanno fatto lo stesso e chi non lo ha fatto probabilmente (avverbio aggiunto da me, Berdini non lo usa dando la cosa per scontata) dovranno aumentare a settembre.Molto consolatorio.
Si è fatto fatica a far quadrare il bilancio, ammette l’assessore. E mi viene naturale domandarmi perché, visto che soldi per la collettività se ne spendono ben pochi, il personale (almeno quello che servirebbe) è all’osso, i servizi languono e di investimenti non vi è traccia. Anche ammesso che le entrate da Roma siano sensibilmente diminuite, un comune che si è sempre dichiarato virtuoso dovrebbe fare di questa sua virtuosità un supporto per i propri cittadini, specie in un momento economico come questo.
Invece si preferisce adeguare le aliquote al rialzo avendo addirittura la possibilità di farlo al ribasso. A che serviranno questi soldi in più (a parte finanziare la Sutor)? L’assessore non lo dice ma, con un pizzico di malizia possiamo immaginarlo: siamo a fine mandato, mancano due anni e i fuochi artificiali di fine legislatura, quelli che servono ad incantare l’elettore e a prendere voti, costano cari. E li paga il cittadino, naturalmente.
Luca Craia