IMU al rialzo e investimenti zero. A che servono questi soldi?

Creato il 13 giugno 2012 da Laperonza

Fossimo in un comune la cui amministrazione effettua ingenti investimenti per far crescere la città, capirei. Fossimo in un comune che non ha problemi sociali, che non ha operai senza lavoro, che non sente la crisi, capirei. Fossimo in un comune in cui i soldi si spendono con la massima oculatezza, si tende al risparmio, si eliminano tutte le spese superflue, capirei. Dato, però, che il nostro comune non rientra in nessuna delle sopraelencate categorie allora non capisco.

Non capisco perché, in un periodo di crisi terribile, in cui la maggior parte della gente deve gestire i propri soldi con grande attenzione per poter onorare le spese e arrivare in fondo al mese senza grandi problemi, si senta la necessità di applicare delle addizionali piuttosto pesanti alla già di per sé difficilmente sostenibile IMU. E si giustifica questa decisione, ufficializzata oggi sulla stampa da dichiarazioni molto chiare del vice-sindaco e assessore al bilancio Luigi Berdini, adducendo la motivazione che molti altri comuni hanno fatto lo stesso e chi non lo ha fatto probabilmente (avverbio aggiunto da me, Berdini non lo usa dando la cosa per scontata) dovranno aumentare a settembre.Molto consolatorio.

Si è fatto fatica a far quadrare il bilancio, ammette l’assessore. E mi viene naturale domandarmi perché, visto che soldi per la collettività se ne spendono ben pochi, il personale (almeno quello che servirebbe) è all’osso, i servizi languono e di investimenti non vi è traccia. Anche ammesso che le entrate da Roma siano sensibilmente diminuite, un comune che si è sempre dichiarato virtuoso dovrebbe fare di questa sua virtuosità un supporto per i propri cittadini, specie in un momento economico come questo.

Invece si preferisce adeguare le aliquote al rialzo avendo addirittura la possibilità di farlo al ribasso. A che serviranno questi soldi in più (a parte finanziare la Sutor)? L’assessore non lo dice ma, con un pizzico di malizia possiamo immaginarlo: siamo a fine mandato, mancano due anni e i fuochi artificiali di fine legislatura, quelli che servono ad incantare l’elettore e a prendere voti, costano cari. E li paga il cittadino, naturalmente.

Luca Craia


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