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IMU. Ecco la “patrimoniale” che piace alla sinistra. Un sacrificio di sangue per imprese e famiglie

Creato il 20 aprile 2012 da Iljester

IMU. Ecco la “patrimoniale” che piace alla sinistra. Un sacrificio di sangue per imprese e famiglie

Ricordo che quando il precedente Governo, quello berlusconiano, abolì l’ICI, si aprirono i cieli. La sinistra definì la decisione berlusconiana populista e vergognosa. Addirittura tornò a proporre di istituire la patrimoniale e poi continuò la tiritera sulla reintroduzione dell’ICI. Personalmente ritengo che fu invece un’ottima mossa, perché sostanzialmente riconosceva il fondamentale diritto delle persone ad avere un tetto in cui vivere senza che lo Stato lo gravasse di imposte. Avere una casa di proprietà, del resto, non è un lusso, è un diritto costituzionalmente garantito, visto che nessuno dovrebbe vivere sotto i ponti. E pagare una tassa su un diritto fondamentale è aberrante.

Sappiamo poi come è andata a finire. Berlusconi si è dimesso, incalzato da sinistra e poteri forti, banchieri e oligarchie varie. La scusa è stato lo spread (che all’epoca veleggiava sui 400 punti di differenziale, e che oggi veleggia lo stesso sui 400 punti). Al suo posto è subentrato Monti, sostenuto tra gli altri dallo stesso Berlusconi (è stato costretto? Oppure semplicemente se n’è lavato le mani del popolo che lo ha votato, come fece Pilato con Gesù? Ai posteri l’ardua sentenza). E Monti, fra le prime decisioni assunte — per la gioia e il tripudio del popolo di sinistra — ha reinserito l’ICI, con un nome differente, mutuato dalla norma sul Federalismo Fiscale che, a dispetto della disinformazione imperante, era cosa ben diversa dall’IMU attuale.

IMPRESE. La Cgia di Mestre dichiara che la nuova imposta scaricherà sulle imprese un peso fiscale annuo medio pari a € 3.889,00 euro. Mentre sui magazzini e i convitti, peserà per € 2.378,00, e per i titolari di uffici e botteghe artigiane, il peso sarà di € 727,00 euro. Non solo, il rischio per gli imprenditori è quello di dovere fare fronte a un’impennata dei canoni d’affitto in cui esercitano la loro attività. Non è irragionevole (e anzi è probabile) temere che molti proprietari di edifici a uso commerciale, allo scadere dei contratti di locazione, chiederanno un adeguamento del canone, mettendo in grossa difficoltà i commercianti, che nel 60% dei casi sono in affitto.

PRIVATI. Per i privati si tratta di un vero e proprio salasso. Se è vero che a giugno il calcolo sarà fatto sulle vecchie aliquote ICI, con il pagamento dell’ultima tranche dell’imposta, la rivalutazione del valore catastale degli immobili farà schizzare l’importo a livelli proibitivi a seconda del reddito, in un contesto di pesante recessione economica (ormai la disoccupazione galoppa all’11%, e il 46% dei disoccupati ha persino rinunciato a trovare lavoro). Sempre secondo la CGIA di Mestre, sui proprietari della prima casa, l’imposta peserà (almeno inizialmente) per € 203,00. Ma questo importo — come ho già specificato — è destinato a salire con la rivalutazione delle rendite catastali e con il gioco delle aliquote imposte dai Comuni. Chiaramente, nessuna agevolazione per gli anziani o per chi ha un reddito basso. L’imposta non è rapportata al reddito, così è chiaro che se una persona è disoccupata e non ha un reddito, ma ha una casa di proprietà, pagherà comunque l’IMU. Mentre sappiamo bene che le Fondazioni Bancarie non la pagheranno.

Insomma, l’IMU alla fine si sta rivelando la tanto agognata patrimoniale sognata dalla sinistra. Del resto, si paga sul patrimonio e non già sul reddito. E la sinistra non può certo dire: ma noi volevamo tassare le rendite da capitale e non la prima casa degli italiani. Falso! Fino alle dimissioni di Berlusconi, caro Bersani, chiedevate proprio la reintroduzione dell’ICI come misura necessaria per salvare l’Italia dal default. Ebbene siatene contenti. Con il vostro supporto e la vostra complicità avete salvato l’Italia affossando gli italiani.

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di Martino © 2012 Il Jester 


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