L’Imu diventa un’imposta permanente. Mentre tutta l’attenzione è concentrata sulla formazione del nuovo governo politico (mercoledì scorso Napolitano ha conferito a Enrico Letta l’incarico di formare il nuovo esecutivo), il governo Monti prosegue i lavori di “ordinaria amministrazione”, tra i quali quello di far quadrare i conti pubblici.
Durante una delle sedute del Consiglio dei Ministri che si sono svolte negli ultimi giorni, ha approvato la modifica al Documento di programmazione economica e finanziaria (Def), “trasformando” l’Imu da temporanea a permanente, anche se sarà comunque necessaria una legge che la confermi.
Dal Documento viene quindi eliminata l’ipotesi, inizialmente inserita, che descriveva gli scenari economici del nostro paese dopo gennaio 2015 senza l’imposta municipale unica, recependo le indicazioni recenti di Bankitalia e Corte dei Conti preoccupate sulla “stabilità” del gettito dell’imposta a partire dal 2015.
Ricordiamo che l’imposta era stata prevista dal governo Berlusconi a partire dal 2014 e il governo Monti ne ha anticipato l’entrata in vigore, applicandola anche sulla prima casa e calcolandola sul 160% della rendita catastale e garantendo un gettito di oltre 23 miliardi.
Secondo la normativa vigente dopo il 2015, l’Imu sarebbe dovuta tornare in versione “light”, come prevista dal governo Berlusconi, ma ciò avrebbe portato a prevedere una manovra finanziaria “lacrime e sangue” nel 2015, mentre con la modifica al Def l’esecutivo Monti ipotizza correzioni più leggere, grazie proprio al gettito ricavato dall’Imu (consulta la Guida Imu e il software di calcolo Imu).
Per quel che riguarda l’Imu 2013 ricordiamo che il pagamento dell’acconto è previsto entro il 17 giugno e si attendono “novità” da i Comuni che entro il 16 maggio potranno ancora ritoccare le aliquote (consulta le aliquote comunali Imu 2012), in base a quanto contenuto nel decreto “salda-debiti” attualmente in esame in Parlamento.