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In a city of the future

Creato il 12 marzo 2013 da Danielpeekaboo
In a city of the futureIl cielo prima della pioggia sembra una gigantesca conchiglia che racchiude l’orizzonte. Sono teso e stanco. Non ho voglia di partire per Copenhagen. Sento già il freddo aguzzo del nord trafiggermi la pelle e i muscoli. Osservo il fumo avvicinarsi lentamente alle poche stelle non ancora coperte e sento che in un qualche modo mi rappresenta. Sono privo di concretezza nel mio percorso impreciso verso i pochi sogni rimasti. E penso che anche a Palo Alto in California i giardini stanno fiorendo di vita. E fuori dalla porta di casa mia i tulipani e i narcisi già spuntano dalla terra appena scoperta dalla neve. Ma questa malinconia, questo senso di immensa inettitudine pervadono la mia anima. Come se dentro di me sapessi bene di non essere in grado di vivere il futuro. Di trovare il mio spazio. “In a city of the future it is difficult to find a space”. A chi mi chiede come sto, rispondo che sto bene. E ringrazio. Quasi senza rendermi conto di cosa questo significhi. “But I'm okay, how are you? Thanks for asking, thanks for asking”. Mi butto nel lavoro e poi mi rendo subito conto di imbrogliare me stesso. “I throw myself into my work I'm too lazy, I've been kidding myself for so long”. E quando tornerò in Italia forse ci saranno un nuovo papa e un nuovo presidente. E forse anche un cielo blu di primavera. “When the sky's California blue”.   Le parti in inglese sono tratte da “Palo Alto” by Radiohead

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