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in alto o in basso?

Creato il 03 agosto 2011 da Luci

l’orto botanico di Puerto de la Cruz è piccolo ma molto denso. in circa duecento anni sono riusciti a riempirlo con le specie più strane, dal fico dell’himalaya a quello magnifolia, dalla yucca che abbiamo anche qui al caffè che non avevo mai visto prima. c’è lo stephanotis, ci sono le sterlizie che sembrano uscite da uno stormo di pappagalli, i banani (facile!) le aloe giganti, le grandi agavi, alberi misteriosi e profumati, fiori umidi di bromelie lussureggianti.

e mille altre cose ancora.

un signore col cappello e il grande grembiule si occupa di far cadere sulle piante enormi una pioggia che ricordi loro quella dei loro paesi di origine, scrosciante e torrenziale, aiutandosi con un tubo d’acqua a pressione che spara fino al cielo.

pikkoli pimpi krukki passeggiano tranquilli, mentre i loro genitori fotografano qualsiasi cosa con macchine ultrapotenti che fanno sbavare HDC.

io mi perdo.

naso per aria, a guardare le foglie, naso puntato a terra, a cercare i semi.

indecisa sulla direzione del mio puntuto promontorio ondeggio fra il cielo e la terra, fra i fiori e i frutti, fra l’alto e il basso, fra il su e il giù.

raccatto di tutto, piccoli semini, pappi, chicchi, capsule.

metto in un sacchetto, divido, catalogo, immagino il momento nel quale li consegnerò, regalando, in teoria, una piantina venuta da lontano.

i semi sono piante viaggiatrici, messe da parte per quando verrà il momento. sono grandiose invenzioni, i semi.

il mese scorso, per esempio, ne è germinato uno, di camelia, arrivato, raccattato e messo in tasca durante una passeggiata nella prefettura di Fukushima, in un giardino che non so se c’è ancora.


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