Non le toglieremo gli occhi di dosso
Accolto con successo all’ultimo Festival di Cannes e presentato in questi giorni in alcune città, l’ottimo film di François Ozon uscirà in Italia solo il 7 novembre. Noi l’abbiamo visto in anteprima per voi.
Venerdì 17 Maggio tutti i giornali di Cannes davano già chiuso il Festival poco importava se era iniziato solamente il giorno prima, secondo loro il primo film presentato in concorso era già il vincitore. Una volta assegnati i premi la realtà sarà poi tutt’altra ma questo non toglie che “Jeune & Jolie” (“Giovane e bella” per i nostri cinema, ma suona meglio l’ originale, più armonioso e perciò più adatto con lo stile della pellicola) sia un film notevole.
Un amorevole bacio dalla mamma e via
Presentato come il film scandalo del concorso con le sue numerose scene di sesso, non risulta però tale grazie alla maestria e leggerezza con cui François Ozon dirige la pellicola: il suo sguardo sa essere indagatore dei sentimenti quando richiesto e silenzioso osservatore il resto del tempo, in un continuo avvicinarsi e scostarsi il regista sembra voler accarezzare i suoi personaggi e noi con loro. L’intento di Ozon è quello di rappresentare il difficile passaggio dall’adolescenza all’essere adulti, la protagonista ha 17 anni e quest’età segna la fine della spensieratezza giovanile e l’arrivo di inevitabili responsabilità. Il regista francese sceglie la via più drastica per descrivere tutto ciò ma in questo mondo dove ai giovani è offerto così tanto e allo stesso tempo richiesto di più, bombardati da notizie ma spesso abbandonati a se stessi, sempre più in contatto con gli altri ma mai realmente vicini, probabilmente quello che viene raccontato non è così impossibile da credere. È sconvolgente scoprire che ci sono le istruzioni per costruire una bomba su Internet allora non ci dovremmo stupire se è così facile mettere il proprio corpo in vendita e se qualcuno effettivamente lo fa solo per il gusto di provare perché ormai non gli resta altro da fare siccome nella vita di tutti i giorni non c’è più niente che lo sconvolge.
Nella metro di Parigi un posto per cambiarsi si trova sempre
Una cosa è certa: questo non è più Il tempo delle mele; e se i motivi non fossero già trapelati ecco dissiparsi ogni dubbio dopo aver letto la trama: Isabelle dopo un primo insoddisfacente rapporto sessuale avuto durante l’estate torna in città e decide volontariamente di prostituirsi, è talmente convinta della sua scelta che mente sulla sua età e da sola si crea i contatti. Solo quando succede qualcosa di inaspettato con un cliente le cose vengono a galla e tutti, Isabelle compresa, iniziano a farsi delle domande.
Il film si regge tutto sulle spalle della sua protagonista, una straordinaria Marine Vacth qui al suo primo ruolo importante dopo ben poca gavetta. La sua interpretazione è stupefacente non solo perché lei è di una bellezza disarmante, non classica e per questo ancora più affascinante, ma soprattutto perché riesce ad esprimere sensualità con il semplice battito di ciglia e la sua innocenza, la sua purezza e quel suo sguardo malinconico ma mai vuoto non vengono in nessun caso meno: anche nei momenti più crudi lei rimane angelica e questo è ciò che rende grande il personaggio. Potrebbe essere tranquillamente una moderna Afrodite e anche Ozon sembra volerci fare cadere nella sua trappola, presentandoci il personaggio visto attraverso un binocolo lasciando subito intendere che non le caveremo gli occhi di dosso. E così sarà in una sorta di voyerismo non malsano perché l’occhio del regista non è mai lì a giudicare, tuttalpiù cerca di comprendere, certamente sostiene la protagonista nel suo incerto cammino.
È il mix di recitazione femminile, scrittura del personaggio e messa in scena dello stesso ha elevato il film sopra il resto del panorama offerto al Festival di Cannes. Ciò che più colpisce è la naturalezza con cui Isabelle viene rappresentata nella vita di tutti i giorni, suddivisa tra la scuola e un’agenda fitta di clienti: nello zaino non fa altro che nascondere un tailleur per acquisire quel paio di anni in più all’apparenza, esce di casa, si cambia nei bagni della metro e con una semplicità sorprendente entra nella stanza e conclude con il cliente. Questo perché la sua è una scelta consapevole, iniziata per gioco ma continuata per voglia, dietro non c’è costrizione o necessità di denaro, forse si può intravedere una sorta di protesta alla fine dell’adolescenza, forse il tutto scaturisce dalla mancanza di una figura maschile, forse è una ribellione al proprio status quo, forse è la voglia di trovare una propria strada da soli o forse non è altro che divertimento e sono proprio tutti questi “forse” accennati ma mai realmente chiariti che, non aiutando a definire cosa muove la protagonista, oscurano leggermente il risultato finale di quello che resta comunque un ottimo film.
Scheda del film
“Giovane e bella” (tit. orig. Jeune et Jolie)
Cannes 2013: Sulla Croisette il regista François Ozon, la star Charlotte Rampling e la giovane e bellissima Marine Vacth girano le spalle ai fotografi per salutare l’inviato dell’Undici
Francia, 2013
Durata 90 minuti
Regia di François Ozon
Soggetto e sceneggiatura di François Ozon
Interpreti:
Isabelle: Marine Vacht
Alice: Charlotte Rampling
Patrick: Frédéric Pierrot
Sylvie: Géraldine Pailhas