Le accise sui tabacchi saranno ritoccate, facendo lievitare i prezzi delle sigarette, che potrebbe aumentare fino a 20 centesimi. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari l’incremento della gabella è prevista in uno dei decreti legislativi della delega fiscale. Il provvedimento, illustrato al comitato ristretto, potrebbe arrivare nel consiglio dei ministri del 10 luglio, e dovrebbe contenere anche misure rivolte alle sigarette elettroniche.
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Il rincaro della accise sulle sigarette. Si parla di 10 o 20 centesimi in più per le sigarette e di un rincaro previsto anche per le sigarette elettroniche: nei prossimi giorni il governo potrebbe varare un aumento delle accise sui tabacchi. Se per le sigarette di fascia più alta l’aumento previsto dovrebbe essere pari a 20 centesimi, per quelle di fascia “minore” invece dovrebbe limitarsi a 10 centesimi. La misura dovrebbe esser contenuta nel decreto legislativo sul riordino della tassazione dei tabacchi che il governo si appresta a varare in Consiglio dei Ministri il prossimo 10 luglio.
La diversificazione dell’aumento dei prezzi. All’incremento si arriverebbe con un aumento dell’accisa specifica dal 7,5% al 10%, con un piccolo aumento dell’imposta minima e un incremento della quota variabile dal 58,5 al 58,6. Sulle sigarette elettroniche, invece, si parla di una tassazione corrispondente alle ‘bionde’ ma con uno sconto del 40% all’imposta così determinata. Dovrebbe sparire, invece, la tassazione sui fiammiferi. All’incremento di 20 centesimi per le fasce medio basse e di 10 centesimi per le fasce alte si arriverebbe con un aumento dell’accisa specifica dal 7,5% al 10%, con un piccolo aumento dell’imposta minima e un incremento della quota variabile dal 58,5 al 58,6. Il meccanismo punta a evitare di sfavorire o avvantaggiare i tre player presenti sul mercato che si rivolgono a fasce di consumatori diverse.