Magazine Società

In attesa della "seconda guerra" libica…

Creato il 23 ottobre 2011 da Tnepd

 

LA GUERRA IN LIBIA E’ FINITA: LA NATO VA VIA IL 31 OTTOBRE

di Gian Micalessin

da Il Giornale del 22-10-2011

 

Vertice senza fine dell’Alleanza, con Parigi e Londra divise: la prima voleva concludere subito la missione, la seconda continuare per salvare le apparenze.

 

Lanciare il sasso è facile, nascondere la mano è molto più difficile. La NATO lo sa e il tempestoso vertice con cui i 28 ambasciatori riuniti ieri a Bruxelles decidono di prolungare non oltre il 31 ottobre l’operazione “Protezione Unificata” iniziata lo scorso 31 marzo ne è la prova. La Nato è ben consapevole di aver superato ogni limite. Sa che la copertura offerta dalla risoluzione 1973 dell’Onu è scaduta da almeno due mesi. L’intercettazione delle comunicazioni di Gheddafi e dei suoi luogotenenti intrappolati nel “Quartiere 2” di Sirte, l’intervento dell’aereo senza pilota statunitense mandato a inseguire i 75 fuoristrada sbucati dagli edifici, l’incursione del Mirage francese arrivato ad intercettare i dieci mezzi dell’entourage del raìs non hanno alcuna legittimità politica, diplomatica o giuridica. La risoluzione di fatto non vale più sin dal 23 agosto, quando la caduta di Tripoli sancisce la fine del regime e di qualsiasi minaccia per i civili anti-gheddafiani. Le operazioni susseguitesi giovedì sono, però, due volte illegittime perchè la colonna di Gheddafi in fuga, pur ammettendo una residua efficacia della risoluzione, non rappresenta un pericolo. A farlo notare, mentre a Bruxelles si apre il vertice, ci pensa il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov:

“Il convoglio di Muammar Gheddafi – ricorda Lavrov – non minacciava nessuno quando è stato attaccato dalla Nato. Perché lo avete fatto?”. Il quesito mette l’Alleanza con le spalle al muro. Dichiarare l’immediata fine delle ostilità, come chiede Parigi, equivale ad ammettere con indifferente cinismo che i veri obbiettivi dell’intervento erano l’abbattimento e l’eliminazione del raìs. Proseguire brevemente con le operazioni, tanto per dimostrare di non averne atteso l’uccisione, come propongono gli inglesi, è ancora più pericoloso. Continuando l’intervento mentre all’Onu si moltiplicano le richieste di un’indagine sull’uccisione del Colonnello si rischia, infatti, di rendere più eclatante l’assenza di copertura diplomatico-giuridica. E così ecco lo scontro tra Parigi e Londra.

“L’operazione militare della Nato è conclusa, l’insieme del territorio libico è sotto il controllo del CNT”, afferma il ministro degli esteri Alain Juppé. La linea coincide con quella del governo italiano, visto che già giovedì il premier Berlusconi e il ministro della Difesa Ignazio La Russa, parlano di fine della guerra vicina. Il ministro della Difesa britannico, Philip Hammond, sostiene al contrario la necessità di “terminare le operazioni solo quando i civili saranno al sicuro”. E anche il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, si schiera per una conclusione graduale “concordata con l’Onu e con il CNT”. Per poi aggiungere: “La Nato non ha mai avuto Gheddafi come obiettivo, ora la Libia dovrà assicurare rispetto di legge, diritti umani e trasparenza piena”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :