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in cerca di neologismi

Da Guchippai
in cerca di neologismi

mi occorrerebbe una parola nuova per definire il momento attuale. non il mio, quello della società o del periodo storico... insomma, dell'attuale contesto in cui mi trovo a vivere e che mi circonda. credo che si tratti di una versione amplificata e in parte variata rispetto al fenomeno dei bimbiminkia, nel senso che quello era limitato a una fascia d'età di 13-20 anni, mentre certi atteggiamenti io li riscontro in persone di tutte le età e, ovviamente, la cosa fa ancora più tristezza perchè non c'è la giustificazione dell'immaturità. ovvero: questi sono immaturi a 30, 40, 50 anni eccetera e non capisco se è perchè non sono maturati mai o perchè hanno subito qualche genere di regressione. queste persone hanno un comportamento simile a quello dei bambini dell'asilo quando si tratta di relazionarsi con il prossimo e un atteggiamento affatto costruttivo nel sociale e nella quotidianità. per esempio, sono quelli buoni solo a lamentarsi, che quando qualcuno gli fa notare che sono buoni solo a lamentarsi e però non producono mai qualche gesto per cambiare in meglio le cose di cui si lamentano, tipicamente prendono a male parole quel qualcuno e, se il fatto avviene su qualche social network, lo bannano, dopodichè riprendono a lamentarsi (tra l'altro avendone, secondo loro, un motivo in più perchè, poverini, si son trovati tra le palle quel cattivone che gli ha detto che sono buoni solo a lamentarsi). sono, per esempio, gli stessi che sono contro tutti: se cominciano a elencare contro chi e che cosa sono, possono andare avanti per ore, solo che questo loro elenco non porta a nessuna conclusione, visto che, per contro, non sono propositivi. difatti, ci può stare che sei contro qualcosa, però poi devi anche essere capace di partorire un'alternativa, sennò ricadi nella dinamica del lamento fine a se stesso di cui sopra. poi ci sono quelli che abbracciano acriticamente una qualunque ideologia, e guai a chi gliela tocca. in genere sono fondamentalmente brave persone, magari sono stufe marce della situazione e desiderano passare dalla fase del lamento inutile a quella del fare qualcosa, ma finisce che il loro legittimo desiderio li porta a seguire entusiasticamente il primo che strilla più forte degli altri le loro delusioni, senza in seguito accorgersi che costui ricade nella seconda categoria sopra descritta, ovvero quello che è contro tutto ma non sa proporre alternative reali. la cosa più grave comunque è appunto quella loro cecità auto-imposta che li porta a non voler vedere il vero volto di quei falsi profeti, finendo per sostenerli con fervore qualsiasi cosa dicano o facciano, anche quando pronunciano corbellerie o compiono idiozie. mi fermo qui, che tanto quello che dovevo dire l'ho detto. ci tengo anche a specificare che questo post non ha nulla a che fare con le elezioni di domenica, nel senso che non sto facendo riferimento a qualcuno in particolare, è solo che stavo meditando su queste cose, tutto qui.


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