Magazine

In condominio

Creato il 24 dicembre 2010 da Maricappi
In un condominio che si rispetti è necessario che ci sia almeno una famiglia napoletana. Nel mio, l’enunciato è stato rispettato!
La vera famiglia napoletana è per principio chiassosa,  il solo parlare fa chiasso, non riescono a farne a meno, come se tutti i parenti e i congiunti che vi ronzano intorno fossero sordi, avete capito bene, i parenti che vi ronzano intorno, perché insieme alla famiglia napoletana chiassosa, si trasferiscono in quell’appartamento anche tutti i gradi di parentela chiassosa e non solo, se c’è un napoletano chiassoso nel raggio di 10 km siate pur certi che prima o poi verrà a far visita al vostro condominio.
Per il napoletano DOC le domeniche del lungo e svogliato inverno sono consacrate alle partite del Napoli, di conseguenza lo stabile è circondato da parabole e ricevitori satellitari per captare ciò che la RAI ormai non ti fa più vedere con quei pochi spiccioli di canone che paghi, il più basso d’Europa, dicono.
Nel mio condominio la prima volta che il Napoli segnò, l’urlo collettivo animalesco di parenti ed amici scosse l’intero stabile a tal punto che le pareti vibrarono, ed io nel mio mini attico al secondo ed ultimo piano, nella quiete domenicale, sobbalzai stordita dal fracasso. 
Ho dovuto interpellare Simona Ventura per capire cosa fosse successo.Il Napoli aveva segnato. Nel corso del pomeriggio ci furono altri due sobbalzi, perché ti colgono sempre di sorpresa, finì 3-0 per il Napoli. Quell’anno la squadra lottava per la promozione in serie A.
E così un bel giorno, della solita domenica domenicale di primavera inoltrata, affacciandomi dalla finestra vidi tanti palloncini colorati legati alla ringhiera del cortile che si oscillavano al vento, pensai ad una festa, forse il compleanno della piccola che abita nell’appartamento sotto al mio, ma non avevo sentito nessuna preparazione, in genere sono molto chiassosi anche loro senza eventi da festeggiare, figuriamoci per una ricorrenza così importante. Ma lo sconcerto fu tale quando uscendo dal parcheggio di casa, scritto sull’asfalto in bianco e celeste c’era: W NAPOLI - NAPOLI IN SERIE A. Non era un compleanno. Fu così che appresi le notizie calcistiche dell’ultima ora. Il ridente paesino calato nella quiete della verde umbria si era trasformato nel quartiere Portici. E lì capii che i napoletani non avevano colonizzato solo il mio stabile ma erano ovunque. La partita è ovviamente il pretesto chiassoso per poi banchettare e commentare tutti insieme minuto per minuto sino al novantesimo le mosse dell’arbitro, dei singoli giocatori, dell’allenatore e del pensiero chiassoso di Maradona che ci sta sempre bene, ormai braccio destro di San Gennaro.Non c’è poi famiglia napoletana dove non si festeggino tutti i santi comandati. Anche questo è pretesto per allestire banchetti prelibati chiassosi ed esercitare il timbro vocale per tenerlo allenato. Nella confusione generale non si riesce a capire una sola parola del loro dialetto, pardon lingua, vantaggio per i napoletani, così il condominio nel bene e nel male non sta ad origliare, è inutile, è tutto un rumore assordante con dei confini ben delineati, ogni tanto qualcuno esce dal coro in un acuto sibillino e poi ricominciano in un vespaio di parole, l’argomento principale ovviamente è sempre il Napoli e Maradona. Come si fa a capire? Hai ragione a chiederlo. Però lo si intuisce perché quando si parla di Maradona, gli animi si surriscaldano sempre più in progressione e al pronunciamento del suo nome tutti tacciono come se l’ex giocatore fosse presente e mettesse tutti in riga in una sorta di reverenza papale. Maradona dovrebbe fare il sindaco di Napoli risanerebbe la città da tutti i suoi problemi e forse riuscirebbe anche a spazzare la spazzatura.Comunque i napoletani sono adorabili, proprio per questa loro tipicità o atipicità, al di sopra delle righe, naturalmente eccentrici oltre che chiassosi.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog