Ci sono delle volte in cui si agisce per impulso, e poi ci si chiede “ma perché?”; ecco questa è una di quelle volte. Ne scrivo qui per il semplice fatto che in questo caso di mezzo c’è il futuro di questo blog (e il mio). Non si tratta di un addio, o di una richiesta di sovvenzioni per mantenere in vita qualcosa che, per sua stessa natura, dovrebbe essere solo un passatempo. Si tratta semplicemente di un arrivederci a presto, sperando di ritrovarvi tutti qui.
Me ne vado per qualche mese in Asia, e partirò con il primo tablet della mia vita. In realtà non mi è ancora stato consegnato, ma sono fiducioso! Anche se tecnologizzato non penso di poter riuscire ad aggiornare questo blog molto spesso, forse di tanto in tanto con qualche breve cenno per rendere partecipe il mondo della mia perdurante esistenza, ma due parole di spiegazione ai miei lettori sono dovute; non voglio mica vedere sparire il mio pubblico, assolutamente. Quindi parto, oltre che con il tablet, anche con penne e quaderni, per poter raccogliere il maggior numero di impressioni da raccontarvi al ritorno, e certo anche con una macchina fotografica.
Perché in direzione ostinata e contraria? Direi innanzitutto perché sono affetto da “scemitudine”, come tutti quelli che tentano di andare controcorrente, “tagliati per bar o prigione” (Cit.) Le cose stanno andando bene: questo blog viene letto in maniera sempre crescente, la mia pagina Facebook riceve consensi anche dall’estero (compresa una nutrita schiera di personaggi di provenienza incertissima) e inizio ad avere diversi contatti per richieste di informazioni e consigli a proposito di viaggi in Asia, e non solo. Solo Twitter non decolla, ma semplicemente perché lo uso poco non amandone il leaderismo congenito.
Quindi? Quindi mi ero promesso tempo fa di mollare tutto e andarmene a vivere in Asia, per avere magari “una morte rocambolesca” (Cit.) Ma si cresce, ed il titanismo lascia il posto ad un banale over-trenta più maturo e meno ribelle, che si ritrova poi, a causa di vari motivi personali, con un biglietto di sola andata in mano, meno voglia di partire e molta più voglia di fare qualcosa in maniera seria. A partire dalle mie passioni, ossia a partire da questo blog. Qualcosa cambierà, anche perché prima o poi dovrò tornare a lavorare, e alcuni temi verranno un pò messi da parte, mentre certe aree geografiche verranno trattate più ampiamente. Ma mi piacerebbe sapere da voi lettori come immaginate il futuro di questo blog, le statistiche dicono tutto, ma i lettori molto di più.
Quindi non andate via, la mia solenne promessa è di tornare entro sei mesi con l’obiettivo di migliorare la qualità di questo blog, e con tante avventure da raccontare. Sto andando a toccare con mano una fetta di mondo per poter scrivere di cose conosciute meglio: Vietnam, Laos, di nuovo Cambogia e quanta più Cina possibile; forse ancora la Mongolia. Imbarcarsi sarà il primo passo, dato che le compagnie vendono biglietti sola andata pur non amandoli, poi l’arrivo in una Bangkok sull’orlo dello scontro tra maggioranza ed opposizone (uno scontro che nel 2010 fece 90 morti) e poi la Cambogia non messa molto meglio. Il regime comunista del Laos sarà una passeggiata di salute.
Quindi materiale per il futuro, sempre che riesca a partire (e tornare vivo, certo), ce n’è, voglia di fare anche. Si spera rimaniate anche voi, e magari che arrivi qualche soldo ma su questo punto nessun problema, ho conosciuto troppi “giornalisti low cost” sparsi nel mondo per credere ancora che si possa vivere di sogni. Ormai sono consapevole che non arriverò dove altri con più dedizione e lungimiranza sono arrivati, ho accettato di essere un signor nessuno. Ma per questo non cesserò di condividere le mie passioni su questo blog, con voi; sempre che voi mi aspettiate.
A presto, con affetto sincero!