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Appuntamento ore 10.45 alla stazione di Southampton, il treno parte alle 11.05 con tutta la compagnia tranne me, Sofia e Alexandra. Arrivati tardi. Colpa loro.
Così noi aspettiamo il treno delle 11.45 che ci porta nella ridente cittadina di Salisbury. Siamo fortunatissimi: c'è un sole alto, un cielo terso, il freddo è pungente ma lo considero un prezzo assolutamente accettabile per evitarci la pioggia inglese.
Allo Starbucks di Salisbury ci aspettano Marì e il suo ragazzo, Marta e Pachì, quattro spagnoli che abbiamo conosciuto la sera prima, e poi due ragazze greche amiche degli spagnoli e Daniele, il livornese che lavora con me al NOC. Raggiuntili cerchiamo subito l'autobus che secondo la guida ci porterà a Stonehenge, la famosa Stonehenge!L'autista è un tizio simpatico, ci accoglie con un saluto di benvenuto in ognuna delle lingue di cui ci dichiariamo alfieri: buenas dias, kalimèra, buongiorno! Per 15 pound, prezzo studenti, potremo visitare Stonehenge ma anche le rovine di Old Sarum, che sono lungo il tragitto per il sito archeologico.
Saliamo e in un attimo il pullman a due piani ci porta al sito di Old Sarum: sul punto più alto di questa verdissima collina era stato trovato un villaggio già dai romani, poi i normanni e i sassoni vi costruirono un castello per il re ed una cattedrale. Intorno al tredicesimo secolo i dissidi tra vescovi e monarchi sassoni e le difficili condizioni atmosferiche della zona portarono all'abbandono della città. Così, mentre ai piedi della collina nasceva e prosperava Salisbury, le pietre di Old Sarum venivano staccate una ad una a beneficio di altri edifici per la nuova città. Oggi rimangono visibili le fondamenta del castello e della cattedrale, ma niente più. E' comunque un posto molto suggestivo per la sua storia vuoi per il panorama apprezzabile a 360 gradi: la campagna inglese, un sempreverde (ah ah)!
Ritorniamo al pullman e partiamo alla volta del più famoso sito archeologico d'Inghilterra... Qui ognuno avrà senz'altro la sua personalissima idea, ma è indubbio che valga la pena vederlo una volta almeno da fuori, per l'importanza storica che riveste. Io mi aspettavo un posto mistico, lontano dalla civiltà, magari in cima ad un colle: lo avrei raggiunto affaticato dalla camminata in salita, un po' sudato, e mi sarebbe costato fatica alzare la testa per vedere la punta delle altissime pietre che i nostri antenati (o gli antenati degli ufo) hanno impiantato per terra! Tutt'altro. Stonehenge è rimasta schiacciata tra due strade piuttosto trafficate che collegano le cittadine della contea, è protetta da recinzione con filo spinato e l'effetto da lontano è di qualche cosa di strano ma modesto, insomma niente capogiri.
L'ingresso è compreso nel prezzo del bus, e vinciamo anche una guida audio a testa... e in italiano!!! (i greci protestano ma si devono accontentare dell'inglese) Un sottopasso decorato con squallidi murales che raffigurano scene primitive ti porta direttamente al tracciato che si srotola intorno alle pietre: no avvicinarsi, no passare in mezzo alle pietre, si può solo seguire il camminamento segnalato e bon. Va beh, forse meglio questo estremo di sicurezza se si pensa che fino a qualche decennio fa i visitatori compravano uno scalpello a Salisbury per portarsi a casa un ricordo di Stonehenge! Sono passati due giorni, ma non mi ricordo una sola parola delle centinaia di informazioni che mi ha dato l'audioguida: forse potevano farle un po' meglio!
E le mie impressioni su Stonehenge finiscono qui, in fondo. Pensavo che sarebbe buffo se gli uomini che l'hanno messa in piedi potessero vedere oggi questi turisti che fanno la coda ai tornelli per entrare, e poi si mettono a girare intorno alle pietre con all'orecchio l'audio guida che spara cazzate, la fotocamera che penzola al collo...
Riprendiamo l'autobus per tornare a Salisbury, che non è solo la stazione del treno più vicina al sito archeologico, ma una bellissima cittadina con una della cattedrali più spettacolari della Gran Bretagna! Il centro è stato mantenuto piuttosto fedele all'originale, con le tipiche casette inglesi di legno scuro e intonaco bianco, qua e là si possono vedere le vecchie mura difensive, chiesette e monumenti, e pure Mc Donald's e Pizza Hut, ma come dicevo poc'anzi, nulla regge il confronto con la cattedrale.
La si vede già da lontano, col suo altissimo campanile. Per raggiungerla bisogna varcare una porta medievale che, ci giura la Lonely Planet, viene chiusa a chiave ancora oggi tutte le sere alle dieci! A differenza delle chiese italiane, costruite nel centro del paese e soffocate dalle case tutt'intorno, qui le cattedrali nascono in mezzo ai prati, un po' tipo piazza dei miracoli a Pisa. E che prati, ovviamente. Credo che il verde dell'erba inglese sia l'unico vantaggio di un clima così umido e piovoso. La struttura è enorme, magnifica, e il suo essere circondata dal verde la rende ancora più grandiosa: è come se ci ricordasse in ogni momento che ogni singola pietra è stata posata lì per la volontà e per la fatica di uomini.
Anche all'interno si rimane affascinati dagli altissimi soffitti e muri completamente scarni, semplici nella esteriorità di pietre e marmi. Potrò sembrare esagerato a farne tanti elogi, ma io preferisco troppo questo tipo di architettura senza fronzoli ai nostri barocchi o neoclassici.... Va beh, tra l'altro c'è anche l'orologio funzionante più antico del mondo, di cui vi propongo la foto. Ad una domanda non sono riuscito a trovare risposta: ma dove si leggerà l'ora???
C'è un freddo polare, il sole è sparito dietro le colline e tutti vogliono tornare a casa. Il treno è pieno zeppo, io sono stanco morto e soprattutto affamato, perché non ho mangiato quasi niente, apparte una palla di cioccolato che il mio apparato digerente ricorderà per molto tempo! Salisbury è andata, vi aggiornerò sulle prossime domeniche alla scoperta del Wessex!
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