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In libreria “Lo scrivano di Bombay” di Anjali Joseph

Creato il 30 maggio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

In libreria “Lo scrivano di Bombay” di Anjali Joseph

Pubblicato da Simona Postiglione Una Bombay insolita e sorprendente, un ragazzo inquieto, un anno nuovo che deciderà il suo futuro e non solo il suo…

Cari lettori,

Maggio è stato un mese ricco di nuove uscite, tra queste ve ne segnalo una davvero speciale: Lo scrivano di Bombay, il romanzo d’esordio di Anjali Joseph, che Bollati Boringhieri Editore ha pubblicato per la collana VariantiCome lascia presagire il booktrailer, promette di essere un romanzo ricco d’immagini evocative di Bombay, ma a conquistarvi non saranno solo i colori e le voci della nuova India, ma anche il ritratto elegante di un amore non corrisposto, il mutare delle situazioni con i desideri e i ripensamenti che accomunano tutti nella vita di ogni giorno, le aspirazioni frustrate e i compromessi inespressi nella famiglia e nel matrimonio. Anjali Jospeh v’incanterà con la sua poesia, raccontando i sogni modesti, le piccole tragedie e le delusioni di una famiglia piccolo borghese di Bombay.


In libreria “Lo scrivano di Bombay” di Anjali JosephAutore: Anjali Joseph
Editore: Bollati Boringhieri - Varia
Collana: Varianti
Pagine: 270
Prezzo: 17,00 Euro
Genere: Narrativa straniera
Trama: A Saraswati Park, un tranquillo quartiere di Bombay lontano dagli alberghi di lusso, da Bollywood e dalle zone degradate, abitano Lakshmi e Mohan, genitori di ragazzi emigrati all'estero, e zii di Ashish, irrequieto studente di letteratura, ospite per l'anno che deve ripetere al college. Mohan scrive lettere e compila moduli per chi non può farlo da sé. La sua passione sono però i libri usati, di ogni genere, che colleziona, e la sua segreta aspirazione è la scrittura, quella vera. Anche Lakshmi ha una vita interiore, una narrazione di sé che tiene rigorosamente segreta. La presenza del giovanissimo Ashish, alla ricerca di un futuro e di un'identità sessuale, coinvolto in una difficile storia d'amore gay, spinge la coppia a prendere a sua volta coscienza dei propri desideri e ad acquistare una nuova sicurezza. Sarebbe una tradizionale storia di amori, sentimenti e ansie nascoste se l'autrice non fosse maestra nel raccontare anche quella che è la vera protagonista del romanzo, e il suo vero amore, la città che continua a chiamare Bombay nonostante nella nuova India sia da tempo diventata Mumbai: sintomo di una grande nostalgia per quel brulicare di vita minuta, ricca, affascinante che riempie le strade, i giardini e i caseggiati delle città, anche quelle dell'India contemporanea. Sono le strida degli uccelli, gli strilli e le risate dei bambini, le grida dei venditori ambulanti, i profumi dei fiori e degli incensi votivi, gli aromi della cucina tradizionale, i colori dei tramonti inquinati e le luci accecanti del neon, a impregnare ogni vicenda, ogni emozione affiorante o repressa. Senza clamore, come nella migliore letteratura indiana in lingua inglese. Senza illuminare spietatamente tutto quello che c'è di più stridente, sensazionale e sordido nella Maximum City protagonista di tanta narrativa recente. Saraswati è la dea della musica, dell'arte e della conoscenza, e il quartiere raccontato in questo romanzo la sua personificazione letteraria.
L’autrice mostra cosa accade realmente oggi nella nuova India, attraverso la vita interiore e quella esteriore dei suoi personaggi: vecchia e nuova cultura sono messe a confronto mentre la città di Bombay è in rapida espansione e il cambiamento sociale è inevitabile. Anjali Joseph ci regala un romanzo d’esordio scritto con intelligenza e delicatezza, incantevole nella sua semplicità e commovente. 
QUI puoi sfogliare un'anteprima 
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In libreria “Lo scrivano di Bombay” di Anjali JosephL’AUTRICE
Anjali Joseph è nata a Bombay nel 1978. Ha studiato letteratura inglese al Trinity College di Cambridge. Ha insegnato alla Sorbona, e lavorato per il Times of India e per Elle India. Vive tra l’Inghilterra e Bombay.Con questo suo primo romanzo la Joseph ha vinto nel 2011, il Betty Trask Prize e il Desmond Elliot Prize.
Sito dell’autrice QUI


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