Primarie Pd, vince la renziana Paita Ma è subito polemica. Raffaella Paita, assessore regionale, ha battuto Sergio Cofferati, sostenuto dalla minoranza dem e Sel. Lui non ci sta: «Troppe irregolarità. Non riconosco il risultato» (Fonte: Corriere.it)
A parte Genova e provincia, «la vittoria è schiacciante in tutta la regione. Genova rimane la roccaforte un po’ meno rock», ha detto Simone Regazzoni, portavoce di Paita. Regazzoni ha ribadito «l’impegno a lavorare tutti insieme», sottolineando anche che «la grande affluenza alle urne ha dato ragione a chi in questi mesi ha sostenuto strenuamente la necessità che il Pd restasse aperto al proprio popolo». Paita ha seguito lo spoglio nella sua città, La Spezia, e poi si è diretta al Pd a Genova. Stando alle cifre diffuse sull’affluenza sembra essere stato scongiurato il rischio di un forte astensionismo. Paita, attuale assessore alle infrastrutture e alla protezione civile, ha ottenuto 28 916 voti, Cofferati 24827 e Tovo 687.
«Moltissime irregolarità» - Ma è subito polemica, con Cofferati che annuncia un ricorso alla commissione di garanzia: «Non riconosco questo risultato e aspetto il pronunciamento della Commissione di garanzia su tutti gli elementi di irregolarità che sono stati segnalati. So anche che sono stati valutati, da parte di altri e non da me, eventuali esposti alla Procura della Repubblica: sono materie sensibili, dal voto di scambio all’uso di strumenti lesivi della privacy».
Cofferati dice di aver seguito da vicino la giornata: «Ho visto i risultati, ho seguito lo spoglio, c’è stata una buona partecipazione dei cittadini liguri, e non solo, a queste primarie, quando le persone vanno a votare è un elemento positivo, ma devo dirvi che non considero per nulla concluse le primarie. Non intendo interrompere il mio mandato europeo fino alla conclusione di questa vicenda, domani torno da dove sono venuto, a Strasburgo, vi auguro buon lavoro, non affaticatevi oltre il lecito, perché avrete ancora molto da lavorare». Poi rincara la dose: «Il partito nazionale farà quello che ritiene utile, una conclusione come questa merita qualche riflessione. Quando la Commissione di Garanzia avrà completato la verifica dei risultati e si sarà pronunciata sulle irregolarità, avremo il quadro ultimativo. Oggi le primarie non sono affatto concluse».
Una corsa partita da lontano - Ha lanciato la sua corsa verso le primarie molti mesi fa Raffaella Paita, assessore alle infrastrutture e alla protezione civile della regione Liguria dove è approdata nel 2010. Paita ha infatti annunciato la sua decisione di correre lo scorso marzo. Paita è giornalista pubblicista, nel 2007 è stata nominata assessore nella squadra del sindaco Massimo Federici. Nel dicembre 2013 è entrata nella Direzione nazionale del Partito Democratico a seguito dell’elezione a segretario nazionale Pd di Matteo Renzi. Ha puntato la sua campagna elettorale sul cambio generazionale e sulla sua conoscenza del territorio. Se dopo le primarie uscisse vincente alle urne diventerebbe il primo governatore donna della Liguria. Sostenuta dal presidente uscente Claudio Burlando, ha avuto l’endorsement del ministro della Difesa Roberta Pinotti, genovese (...e renziana. Meglio non dimenticarlo. Quella che per tornare in Liguria da Roma prende il Falcon. NdR)
Primarie fra le polemiche - Le primarie si sono svolte tra le polemiche, soprattutto legate alla partecipazione al voto di forze politiche che non aderiscono al centrosinistra. Lo stesso Cofferati ha denunciato la presenza ai seggi di «cinesi e marocchini, oltre a riconosciuti esponenti del centrodestra» denunciando quello che ha definito «un inquinamento molto pesante non solo per i voti della destra ma con il voto organizzato di intere etnie». Cofferati, che nell’ultima fase della campagna elettorale ha picchiato duro sull’endorsement avuto dalla sua principale avversaria da parte di esponenti e forze di centrodestra come l’Ncd, aveva già annunciato che le irregolarità sarebbero state segnalate alla commissione di garanzia e anche alla segreteria nazionale del partito.
Angelo Sanza: «Una carnevalata» - Nella polemica si era inserito anche il Centro Democratico, che alle primarie liguri ha schierato Massimiliano Tovo. Angelo Sanza, responsabile dell’ufficio di presidenza nazionale di Centro Democratico, le ha bollate come una «carnevalata» chiedendosi «con quale coraggio, tra file di cinesi e marocchini, persone che chiedono agli imbarazzati scrutatori dove possono ritirare il compenso che gli è stato promesso per il voto, noti esponenti del centrodestra ai seggi, si continuino a demonizzare le preferenze, visto che durante le elezioni politiche esistono controlli e garanzie che non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai controlli fai da te delle primarie». In calce la denuncia di Repubblica (cliccare sul titolo):
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