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Finalmente andiamo in montagna. A piedi, perché sulla pista non passa nemmeno il Mitsubishi 4 x 4 di Edwin. Fangosa a causa della recente pioggia, sale fra piante gocciolanti e il freddo trapassa non soltanto il mio pullover ma anche il maglione militare verde di mio cognato che porto sotto un gilet multitasche. In ogni caso lo spettacolo vale la fatica. Qui Cameron avrebbe potuto filmare Pandora senza bisogno di effetti speciali.
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I vulcani Karisimbi (il più alto, fa più di 4000 metri) e Nyragongo
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Il vulcano Nyamuragira. Nel 2006 la sua lava è arrivata fino a Rutshuru
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A un tratto Edwin alza una mano e dice qualcosa in kinyarwanda. Mi fermo, lo sguardo fisso sulla vegetazione. Poco dopo, dalla nebbia che aleggia fra le piante, sbuca una figura armata che si dirige lentamente verso di noi. Una figura cosi' alta che puo' appartenere soltanto a un Banyamulenge, perché gli altri abitanti della regione sono dei nanerottoli. Ecco qui il famoso M23. Con l'accordo di Addis Abeba fra il Rwanda e il Congo, Edwin fa parte di una polizia congiunta che dovrebbe arrestarlo, sempre che il miliziano non gli spari addosso. Invece i due sembrano amici per la pelle. Si danno perfino manate sulle spalle. "Macchina fotografica e cellulare", mi saluta il miliziano, tendendo la mano. Poveretto, non sa di avere incontrato il fotografo più veloce del Kivu.
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Come gli ho invidiato il giubbotto foderato di pelo
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Ci porta in una capanna munita di sgabelli con l'imbabura acceso presso la porta. "Che cosa bevi?" “Tutto purché sia caldo" rispondo, e mi viene data una tazza di plastica piena di tè. Arriva un altro tizio e brindiamo con il tè. "Perché sei qui?" mi chiede uno. "Per vedere Bosco Nyataganda" rispondo. "Taganda?" ride lui. "Buganda?" ride l'altro. "Umuganda?" "Nyaganda?" "Kinyarwanda?" Amataganda?" "Ikivogutanda?" A ogni variante ridono più forte. "Si', Terminator", confermo. Sentendo il soprannome, i due si fanno improvvisamente seri. "E perché vuoi vederlo?" "Che domande, per chiedergli l'autografo." Allora si rimettono a ridere. "In quanti siete?" domando. "Segreto militare" risponde il tizio che ci ha accolti. "Be', puoi sempre raccontarmi una balla", suggerisco. I due ridono come matti "Be', ci siamo io, lui... forse anche un altro." "Ma i FARDC quanti erano?" chiedo. "600. Sono scappati in Uganda." In effetti la frontiera ugandese è a 15 chilometri. "E in 3 ne avete fatti scappare 600?" "Quando arriviamo noi, si squagliano", mi assicurano. "Paura dei Tutsi", bisbiglia Edwin cosi' piano che lo sento appena.
Tutsi. Quanto tempo che non sento questa parola. Cacciato dalla porta perché Kagame vuole soltanto Rwandesi, l'orgoglio Tutsi rientra dalla finestra. Qui, su queste montagne.
Dragor