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"In ricordo di noi" di Rossella Martielli: il potere di una leggenda

Creato il 10 maggio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Scandita dal ritmo lento ma denso di una settimana particolare, dove tutto porta a Lunedì 23 Febbraio; in una Bari quasi irriconoscibile per l’improvvisa ondata di maltempo che l’ha colpita, sia pure in Febbraio, fra neve e ghiaccio e temperature pesantemente sotto lo zero; sotto gli influssi di un’antica leggenda che parla di un amore disposto a sacrificare la sua stessa vita pur di far avverare il suo più grande desiderio...


...è raccontata la storia di Alice, una ragazza ventenne della provincia barese, studentessa pendolare all’Università di Bari.

La vita di Alice è apparentemente normale: studia, lavora part-time nella libreria del signor Grant, un simpatico e sollecito quanto smemorato signore anziano, ha un ragazzo storico Mattia, a cui è molto affezionata, ma che è il classico ragazzo di buona famiglia viziato.

Tanto più che l’uomo forte, buono e sensibile di cui si era innamorata si stava rivelando non solo estremamente fragile e dipendente – questo Alice avrebbe potuto perdonarglielo – ma anche superficiale; se la gente non amava la sua ragazza così com’era, non poteva amarla nemmeno lui, perché al di fuori dell’approvazione altrui non si sentiva nessuno, e a furia di cambiare se stesso per compiacere gli altri, della sua vera essenza era rimasto poco o nulla.

Ma Alice non è una ragazza semplice: psicologicamente ha sofferto molti traumi. Primo fra tutti la separazione dei genitori quando era appena tredicenne. La ragazza ha vissuto l’abbandono del padre drammaticamente: quando lui è andato via ha dovuto ricorrere alle cure di uno psicologo e anche ai farmaci per ridurre l’ansia:
Erano davvero tutte lì in quel librone, le parole che l’uomo conosceva? Si chiese perplessa. Aveva trovato tristezza, dolore, disperazione, suicidio, dramma, abbandono, follia, oppressione e moltissime altre di cui non conosceva il senso, ma che dal suono non la ispiravano nemmeno un po’. L’unica che le era sembrata abbastanza adatta, seppur incompleta, era vuoto.

quegli occhi! Il loro azzurro intenso e opaco, striato di un brillante blu color della notte, illuminava come un faro la striscia di cammino che li separava.
e insieme al continuo ripetersi, casuale o deliberato del numero 23: 23 è l’incipit del libro, il primo pensiero di Alice al risveglio; 23 Febbraio è la pagina dell’agenda su cui Alice scarabocchia distrattamente, 23 il canale su cui trova acceso il televisore dopo un brusco risveglio; 2.23 l’ora che compare sulla radiosveglia dopo l’ennesimo incubo, ma soprattutto 23 Febbraio 1488 è la data di cui narra la Leggenda.
E questo senso di vuoto ritorna prepotentemente nella sua vita il lunedì in cui si apre il primo capitolo del libro insieme a ricordi, spesso nebulosi, insieme a sogni bellissimi che si trasformano in incubi, in cui la costante è rappresentata da un paio di occhi:Inoltre dall’età di sedici anni ad Alice:
sembrava di trovarsi in una bolla spazio-temporale prigioniera di un’altra , di essere diventata una semplice spettatrice di quella che fino allora era stata la sua realtà, la sua vita.
L’analista però la rassicura:
 «È un effetto dell’ansia, Alice», le spiegò. «Uno dei più sgradevoli, per la verità, e mi spiace che tu abbia dovuto provare anche questo. Scientificamente è chiamato derealizzazione. Quando ti capita di sentirti così, rilassati e lascia che passi… Svanita l’ansia, svanirà anche quella brutta sensazione.»
Da quel Lunedì, una settimana esatta prima del 23 Febbraio, per di più, Alice sembra avere delle premonizioni: vede scene, spesso catastrofiche, che poi si avverano puntualmente: un cagnolino investito da un’auto, un’anziana signora vittima di uno scippo fatale, un vestito verde con nastro di raso in vita che acquista dopo averlo visto – identico – in un suo sogno.
E quel Lunedì Alice incontra il proprietario degli occhi del suo sogno ricorrente. In un primo momento il ragazzo sembra stare sulle sue, un biondo angelo distante; poi lui farà di tutto per avvicinarsi a lei, e fra loro nascerà spontaneo un rapporto di amicizia che sfocia subito in qualcosa di più. Alice è così a suo agio con Alex da avere la sensazione di conoscerlo da sempre. Ma chi è in realtà Alex, questo ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei?
Ma non aveva paura, perché sapeva con certezza che anche lui era lì da qualche parte. Ed era impossibile avere paura in un mondo dove lui esisteva.
Fra il tradimento di Mattia, una forte influenza che le dà la febbre alta e tutte le misteriose coincidenze fra sogni e realtà, ad Alice sembrerà di vivere per tutta la settimana in un universo parallelo. In particolar modo il Giovedì quando alla libreria in cui lavora arriva un pacchetto contenente un libro. Fin qui niente di strano: Alice crede si tratti di un regolare ordine del signor Grant. Ma quel libro raro ed antico dalla copertina rilegata in pelle, di cui non si trova traccia su Google, Tradizioni Perdute di Dan Smith, parla dell’antica leggenda di un luogo che Alice conosce e di cui è stata sempre curiosa: la Fontana Rossa. Così Alice legge la storia narrata dal libro ed anche la leggenda entra di prepotenza nel ritmo del racconto: stranamente anche la leggenda delle Streghe del Monte o della Fontana Rossa fa riferimento ad una data:23 febbraio 1488

È questa una vicenda antichissima e inquietante, condita dal sapore agrodolce della passione amorosa, da raccontare durante le interminabili serate invernali, quelle che iniziano con un aranciato crepuscolo pomeridiano, quando le anziane nonne radunano i nipotini più grandicelli intorno a sé, al calore del fuoco crepitante nel camino, e iniziano a narrare la storia che ogni fanciulla dal cuore tenero teme – e allo stesso tempo desidera – esser vera.

La leggenda vuole che il 23 febbraio di ogni anno la fontana stregata metta a disposizione di un innamorato un unico desiderio, anche il più folle e impensabile, purché espresso da un
cuore “colmo in egual misura di amore e disperazione”.

Ma c’è una contropartita da offrire in cambio. E non una qualsiasi: l’unica accettata è la vita di chi esprime il desiderio.
E Lunedì 23 di Febbraio si risolverà l’arcano: Alice scoprirà cosa la tiene legata ad Alex e l’importanza della Leggenda della Fontana rossa. La storia, pur utilizzando un narratore esterno, sembra troppo incentrata sul personaggio di Alice. Questo, pur essendo naturale, dato che è lei la protagonista, non ci consente però di conoscere bene gli altri personaggi, che sembrano comunque filtrati attraverso il suo giudizio. In particolare credo che il personaggio di Anna, la madre di Alice, sia troppo distaccato e rassegnato, nonostante tutti i problemi psicologici della figlia. È pur vero che la donna è costretta a fare tre diversi lavori per mantenere la famiglia e che Alice ha ormai 20 anni; ritengo tuttavia che una figlia non possa mai ritenersi cresciuta per una madre, specialmente data la serietà dei suoi problemi, che hanno addirittura richiesto una serie di sedute da un analista e di psicofarmaci.
A mio avviso, pertanto, si sarebbero dovuti approfondire alcuni aspetti del romanzo, come ad esempio il rapporto madre-figlia, o anche analizzare più dettagliatamente il tema della separazione dei genitori, dato che l’abbandono del padre costituisce uno dei motivi fondamentali della storia. Probabilmente tale limitazione nasce dal fatto che la Martielli originariamente voleva scrivere un racconto lungo, e che questo solo in seguito si sia trasformato in un romanzo, per cui i personaggi secondari del racconto sono rimasti un po’ trascurati. Alcuni personaggi marginali sono invece caratterizzati piuttosto bene, ma li vediamo con troppa parzialità, dal punto di vista di Alice, tanto da risultare odiosi. Per esempio Giusy, la ragazza di Leo, il migliore amico di Mattia.
Chi avrebbe mai potuto immaginare che una ragazza così brutta fuori potesse essere infinitamente più brutta dentro? Tanto per cominciare era una delle persone più competitive che avesse mai conosciuto. Doveva essere la migliore in tutto, e ovviamente non poteva riuscirci contando soltanto sul denaro. Perciò sfruttava la generosa dose di cattiveria che il destino le aveva riservato in sorte per gettare fango su tutto quello che lei non possedeva, perché non si poteva né comprare, né estorcere in alcun modo.
Al contrario non si può richiedere una maggiore caratterizzazione del personaggio di Alex: Alex è l’uomo del mistero, e tale deve rimanere fino alla fine per attirarci verso il 23 di Febbraio e la conclusione della storia.
Nel testo si possono riscontrare alcune incongruenze e sbavature, ma sono giustificabili, trattandosi di un’opera prima. Inoltre, nonostante l’originalità della storia, sembra di cogliere in alcune scene dei déjà vu.Invece ho considerato l’incongruenza del clima – dato che tante giornate di freddo polare e di neve a Bari sono molto insolite – come un fattore che contribuiva all’atmosfera misteriosa e paranormale della narrazione.
Un interessante esordio per Rossella Martielli con questo romanzo, un urban paranormal dal gusto leggermente insolito. La scrittura è piuttosto scorrevole, e, nonostante i continui flashback nel passato tormentato di Alice, si riesce a leggere molto agevolmente, anche grazie al ritmo dei capitoli, cadenzato dai giorni della settimana, che precisi si ripetono come scanditi da un metronomo, e che sembrano andare verso un appuntamento col destino: il 23 Febbraio. La curiosità per la leggenda e il mistero di questoangelo biondoci spingono veloci verso il finale, che è davvero inaspettato e molto romantico.
L'AUTRICERossella Martielli ha 28 anni ed è nata e vive nella provincia di Bari, dopo una breve parentesi romana. Ha studiato a Urbino, dove si è laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata in Editoria. Ama leggere, scrivere e vivere circondata dai suoi amati libri, senza i quali non si sente a casa in nessun posto. E' per questo che oggi scrive per passione e per mestiere fa l'Editor. Ha partecipato a diversi concorsi letterari per racconti, pubblicando, tra gli altri, per Edizioni Croce e ARPANet. In ricordo di noi, edito dalla 0111Edizioni è il suo primo romanzo.

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