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In Spagna la nuova rivolta mediterranea? Intanto, in Italia…

Creato il 19 maggio 2011 da Kappazeta

L’attenzione su quanto sta accadendo in Spagna in questi giorni, nel nostro Paese è concentrata prevalentemente in rete e sui social network, che ci portano l’eco della protesta dei giovani (e non solo) spagnoli, stanchi di un vivere la crisi che li penalizza e di cui devono pagare ogni giorno le conseguenze.

Gli spagnoli si sono accampati a Puerta del Sol a Madrid e in altre piazze di altre città e sembra abbiano intenzione di restare lì. Completamente autorganizzati, indipendenti, senza bisogno di leader (comici o salvifici che siano), con rivendicazioni, tenace e un forte senso di comunità, stando ai racconti che arrivano dalle proteste.

Per seguire ciò che accade, su Twitter gli hashtag principali sono #yeswecamp, #acampadasol, #spanishrevolution. C’è anche un webcam in diretta da Puerta del Sol.

Intanto, in Italia, all’indomani delle elezioni che hanno segnato un risultato decisamente negativo per i partiti di governo, si guarda alla penisola iberica con invidia e un po’ di speranza, ma la sensazione è che siamo sempre avvolti nell’incapacità di azione della generazione locked in.

E se i Signori grigi di Momo arrivano su Facebook, a continuare quel sistema di disciplinamento e di messa al lavoro continua delle menti, c’è chi riflette, da un punto di vista social-patico, sui social network e sulle implicazioni che hanno nel nostro quotidiano (magari non tutto è condivisibile, ma ci sono molti spunti interessanti).

Il precario è, letteralmente, uno che lavora per grazia ricevuta (e che si interroga su come uscirne), ma la questione del lavoro non riguarda solamente i giovani, categoria su cui c’è chi adotta retoriche decisamente cripto-fasciste.

Perché a perdere il lavoro sono anche le persone di quaranta e cinquant’anni. E la loro situazione, in un attimo, diventa insostenibile, come racconta benissimo il video Non siamo scarti, realizzato a partire da un’idea del giornalista Mimmo Lombezzi, per la produzione dell’Associazione per la tutela dei lavoratori over 40. Guardatelo. Che forse è arrivato il momento di smettere di pensare a cosa fare e di iniziare a fare.


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