Quello che parte dalla stazione di Cuneo è un autobus su rotaie; un solo vagone, locomotiva diesel compresa; e c'è anche la prima classe. Parte piano, prosegue pianissimo, fino a Breil sur Roya sono 10 fermate in un'ora e 25 minuti circa, su per la Val Vermenagna poi sotto il colle di Tenda e giù per la Val di Roya. Il viaggio è comodo, la velocità permette di guardare dal finestrino capendo qualcosa di quello che passa davanti agli occhi. Siamo lontani dall'alta velocità. Ma qualche virus di ferrovia moderna è arrivato anche qui. Gli annunci, ad esempio, forse dettati dal sistema qualità, che spesso fa rima con ovvietà: “si ricorda che non è consentito scendere dalla parte opposta al marciapiede”. Ma và?! Anche perchè la porta da quel lato non si apre... Ad ogni fermata viene annunciato il nome del paese. In ritardo. Mentre il treno riparte, la voce registrata ci informa che “siamo in arrivo alla stazione di Vernante”. Secondo me il ferroviere cuneese boicotta il sistema qualità, e manda gli annunci in ritardo apposta, così da fare sembrare ridicola questa “roba moderna”.
A Breil si scende dal vagone cuneese, si cambia binario e non solo. Il treno francese che prosegue verso Nizza, passando da Sospel, è un trionfo di modernità. Porte automatiche, sedili che paiono divani, luci dappertutto, scritte scorrevoli che elencano le 9 stazioni che toccheremo prima di arrivare a Nice Ville. E naturalmente gli annunci. Precisi, come la voce della mademoiselle che li ha registrati, con un erre che si arrotola affilata su se stessa.
Mano a mano che si scende la primavera è sempre più primavera. Fino a Nizza.
Che bel viaggio. Me lo sono proprio goduto.