La storia dell’universo DC ha permesso in più occasioni di raccontare nuovamente le origini dei propri eroi, aggiungendo dettagli e aggiornandone gli avvenimenti.
Si potrebbe pensare che, arrivati agli anni ’10 del 2000, certe dinamiche narrative possano aver stancato i lettori, che in fondo si trovano a rileggere per l’ennesima volta di eventi già noti, solo infiorettati con alcuni particolari più o meno significativi. Ma evidentemente la macchina commerciale non è dello stesso avviso, e la necessità di accalappiare anche nuovi lettori spinge a ri-narrazioni continue, che flirtano più con necessità economiche che con afflati artistici.
L’etichetta “Terra Uno”, che la DC ha inaugurato nel 2010 con una miniserie in due volumi con Superman come protagonista, parte da quegli stessi presupposti appena stigmatizzati. La differenza rispetto aoperazioni analoghe, però, sta proprio in quella qualità che si metteva in dubbio poco sopra e che, invece, si può riscontrare in Batman: Terra Uno.
Geoff Johns, uno dei principali sceneggiatori DC degli ultimi anni, si approccia in modo intelligente al mito del Cavaliere Oscuro, andando a lasciare quasi inalterati i presupposti narrativi ben noti che stanno alla base della scelta di vita di Bruce Wayne,
In cosa è diverso, questo Batman, rispetto a quello standard? Essenzialmente nell’atteggiamento: il “nostro” Batman ha fin da subito messo da parte i sentimenti di vendetta, usando la morte dei propri genitori come molla per individuare una missione ben più ampia e profonda, che andasse ad attingere al senso stesso della parola “giustizia”. In Terra Uno Batman è molto più incline ad assecondare la rabbia che lo divora dentro, facendosi guidare da essa nelle sue azioni. Non è un caso, infatti, che la trama di questo primo volume verta sull’indagine di Bruce per arrivare a capire quale intrigo politico possa esserci dietro alla sua tragedia famigliare, un complotto a cui il ragazzo vuol dare una soluzione netta e definitiva.
Ma, come si diceva, più che Batman è il suo mondo che offre maggiori differenze rispetto al solito. Jim Gordon non è quel poliziotto tutto d’un pezzo che siamo abituati a vedere, bensì un ispettore che ha provato a seguire la via dell’onestà in un dipartimento di corrotti, ma ha pagato la sua scelta con un prezzo talmente salato da fargli fare subito retromarcia.
Harvey Bullock non è l’indolente agente sovrappeso che si ricorda soprattutto dalla serie animata degli anni ’90, ma al contrario un aitante giovanotto proveniente addirittura dal dorato mondo della televisione. Bullock, nella sua rettitudine e buona volontà, compie una parabola discendente che lo porta faccia a faccia con l’orrore che Gotham City sa generare, e la tavola in cui si arrende all’impossibilità di affrontare la città come credeva lui e che apre la porta al Bullock a noi più famigliare è veramente significativa.
Il Pinguino nei panni di sindaco disonesto non è una novità invece così di rilievo, ma considerando quello che Johns gli ha riservato verso la fine del volume, vien da pensare che non servisse una maggiore costruzione alternativa del personaggio per stupire il lettore.
Il cambiamento maggiore, comunque, è rappresentato da Alfred. La caratterizzazione che ne viene data in Terra Uno è ben distante da quella del tranquillo maggiordomo, spalla importante e sagace ma pur sempre molto composta e contemplativa. Questo Alfred è un veterano di guerra, un tipo tosto, le cui caratteristiche lo avvicinano maggiormente a un maestro Jedi o ninja piuttosto che a un padre putativo.
Non è una spalla su cui piangere, è uno stratega che ha sperimentato sul campo di pericolosi conflitti i modi migliori per sopravvivere e per sopraffare gli avversari. Non incoraggia il giovane Bruce nella sua vendetta, men che meno con la metodologia che intende mettere in gioco, ma sa spronarlo al momento giusto e in un modo talmente “d’urto” che il classico Alfred non si sarebbe nemmeno sognato!C’è da dire che una versione così differente di un personaggio tanto iconico aveva in sé un alto rischio di offrire una caricatura grottesca e poco riuscita: invece Geoff Johns è molto abile nel portare la sua idea sui giusti binari, rendendo Alfred il personaggio più riuscito di questa dimensione parallela.
Il merito è anche della componente grafica: Gary Frank disegna Alfred come un veterano di guerra, con la barba incolta, un lungo pastrano marrone come abito e una stampella per reggersi in conseguenza di una ferita alla gamba. In questo caso l’aspetto aiuta molto nel trasmettere le nuove caratteristiche del più caro e vecchio amico di Bruce, e il disegnatore riesce perfettamente nel compito, stampando vivido nella memoria del lettore questo inedito Alfred.
Ma del resto Gary Frank fa un buon lavoro anche con gli altri personaggi: il suo Batman è snello e dal costume piuttosto old-style, come giusto che sia per un eroe che ha appena iniziato la sua carriera. Evidenzia la sua giovanile incoscienza e la sua caparbietà grazie alla postura del corpo e a certe espressioni.
Bullock, così diverso da quello classico, ha richiesto un lavoro di ricostruzione che trova la sua ispirazione da quei damerini da salotto televisivi, sempre con il sorriso stampato in faccia, e anche in questo caso la matita di Gary Frank si dimostra adatta.
Infine un grande merito del disegnatore è anche quello di aver ritratto molto bene Gotham: la scelta è stata quella di guardare a una città dove il degrado è diffuso per le strade, dove lo sporco è tanto letterale quanto simbolico. Considerando il complotto a sfondo politico su cui Bruce decide di indagare e quindi la direzione tematica di questo Terra Uno, si è giustamente optato per una versione da metropoli allo sbando piuttosto che per quella più dark e sopra le righe che è l’altra possibilità quando si parla di Gotham City.
Batman: Terra Uno è la dimostrazione che si può ancora trovare un modo inedito e sensato per tornare a raccontare avvenimenti già noti ai più, senza forzature e riuscendo anzi a fornire un nuovo punto di vista rispetto a quanto i lettori sono abituati.
Non una rinarrazione, ma prima di tutto una rilettura di certi personaggi e di certi fumetti per dare loro nuova luce: una luce alternativa e soprattutto valida e significativa.
Abbiamo parlato di:
Batman: Terra Uno
Geoff Johns, Gary Frank
Traduzione di Leonardo Favia
RW Lion – novembre 2013
144 pagine, colori, brossurato – € 13,95
ISBN: 9788866914884