Incapace
Creato il 03 settembre 2013 da Giuseppe Lombardo
@giuslom
Se solo Berlusconi avesse firmato prima i maledetti quesiti referendari, il paese si sarebbe risparmiato tanti problemi, tante grane, tante difficoltà. La nebbia sul suo caso giudiziario si sarebbe diradata definitivamente. Avremmo compreso meglio la natura del soggetto, avremmo maturato nei suoi confronti quell'indulgenza, quella pietas cristiana, che spesso ha caratterizzato nei secoli passati i nostri tratti nazionali. Sì, perché se come presidente del Consiglio non soltanto avalli, ma addirittura rivendichi i meriti della bigotta legge Giovanardi o, peggio ancora, vanti impunemente le meraviglie sul tema sicurezza derivanti dall'introduzione del reato di clandestinità, se tutto questo lo valorizzi elettoralmente in ogni piazza salvo poi chiederne l'abrogazione, è chiaro: sei a un passo dall'infermità mentale. E il tuo status, sanitario e non politico, deve essere riconosciuto nel paese che fu di Beccaria. Altro che agibilità! Del resto, in tal ottica, tutto avrebbe senso: l'incapacità di una certa faziosa magistratura, ritenuta giustamente inadeguata a comprendere il profilo (clinico) dell'imputato; ma anche le frasi su Schulz, le corna ai ministri stranieri, la concussione verosimilmente esercitata per liberare una fantomatica nipote di Mubarak; oppure ancora la Minetti modello di virtù, le apparizioni in discoteca (a feste organizzate da ragazzine rigorosamente minorenni), Brunetta ministro, l'accesso alle stanze del potere di gente del calibro di Lele Mora.Anziché chiedere il quarto grado di giudizio, un obbrobrio anticostituzionale, o invocare la grazia per un delinquente che allo stato attuale non riconosce neppure la fattezza dei suoi reati, su questo aspetto Ghedini avrebbe potuto concentrare persuasivamente le sue energie. Lo scriviamo umilmente, da osservatori e non da cultori del diritto. Materiale a testimonianza ne avrebbe avuto a bizzeffe. Perfino i più riottosi comunisti avrebbero dovuto riconoscere l'assennatezza di certe obiezioni. Immaginiamo l'arringa conclusiva, breve ma efficace: "Vostro Onore, ma secondo Lei è mai possibile consegnare il Giornale che fu di Montanelli nelle mani di un calunniatore come Sallusti? E' concepibile sopportare per anni al proprio capezzale Fede e Liguori? Secondo Lei è normale dare visibilità ad una donna che si definisce pitonessa, una deputata che incarna perfettamente la nostra idea del partito di plastica? Secondo Lei, Vostro Onore, si può continuare a dare peso a Giuliano Ferrara, con tutto ciò che esso comporta? E' ammissibile credere che un uomo, uno qualsiasi, perfino il mio assistito, possa tollerare tutto questo, financo il libro di poesie di Sandro Bondi, senza precipitare inesorabilmente in uno stato di profonda depressione, di alienazione dalla realtà, che mostra con ogni evidenza degli aspetti patologici? No, Vostro Onore, se Lei condannerà per frode questo cittadino, il quale avrebbe anzi ben diritto a costituirsi parte civile contro lo Stato italiano, si creerà un vulnus nel nostro sistema giudiziario e ricorreremo sino a Strasburgo per dimostrare al mondo intero che l'imputato, lungi dall'essere un criminale, è solamente fuori di senno. Un malcapitato che ha avuto la sfortuna di governare il paese per vent'anni e che ormai, malgrado tutto, c'ha preso gusto". Il silenzio in aula non sarebbe stato foriero di dubbi: Esposito, a dispetto della mole di prove e dei verdetti emessi nei due precedenti gradi di giudizio, avrebbe avuto una crisi di coscienza e in caso di assoluzione Belpietro avrebbe finalmente potuto ammettere con onestà: "Berlusconi libero. E' incapace".
G.L.
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