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Incarognito e ignorante, il Bel Paese!

Creato il 29 aprile 2013 da Maria Carla Canta @mcc43_

mcc43

incarognito [in-ca-ro-gnì-to] agg.

  • 1 Che ha perduto le iniziali virtù, si è corrotto, si è incattivito: gente i.

Gli spari davanti a palazzo Chigi stanno mettendo in luce l’inadeguatezza degli opinionisti delle televisioni, dei giornali e della rete. Come avvoltoi si sono avventati sulla “disperazione” dell’uomo contagiando il pubblico, inducendolo ad arruffarsi sull’assurda questione se essa sia o no un’attenuante del gesto criminale.  Assimilare Luigi Preiti agli “ italiani disperati senza lavoro che non arrivano alla terza settimana, non possono pagare il mutuo, l’Imu…” è limitatezza, quando non deliberata disonestà intellettuale volta a eludere il disagio più profondo e più vero.

Il giornalismo sorvola sul possesso di una pistola con il numero di serie limato, sull’evidenza che i colpi non miravano al bersaglio grosso – come logico aspettarsi da un dilettante –  ma a parti del corpo difficili da colpire e non protette dal giubbetto antiproiettile.  Ci si concentra sulla ricerca di un cattivo maestro e molti guardano verso Grillo. Vero è che il guru pentastellato s’è calato spesso nella parte di giustiziere , ma il fenomeno Grillo non è  causa bensì plateale manifestazione dell’ignoranza e dell’incarognimento che pervade la comunità nazionale.

Le relazioni fra i gruppi, fra la massa scontenta e i rappresentanti del potere, fra il singolo e gli altri dell’ambiente circostante sono ormai improntate istintivamente alla DERISIONE, così che si considera satira politica la più banale manifestazione di dileggio, come il prendere di mira le  caratteristiche fisiche di un personaggio politico. Se ne ride con soddisfatta crudeltà, la si rilancia nei social media, si creano fotomontaggi, si estrapolano frasi dai discorsi alterandone il senso, in definitiva creando immagini caricaturali della persona come filtro per giudicare la sua azione politica.
Senza un costante lavorio della mediatica sartoria per cervelli (rubo all’amico blogger unlucano la calzante espressione…) con una gag che rappresenta Bossi come una mosca e “si sa su cosa si posano le mosche” Crozza incasserebbe compassione, non applausi.  A chi , poi, verrebbe in mente di diffondere foto di ignare ragazze nude spacciandole per Angela Merkel e Laura Boldrini ?

Deridere, irridere, gioire nel ridicolizzare qualcuno sospende l’empatia. Se ciò diventa esercizio quotidiano amplificato dai media fa svanire perfino il ricordo del RISPETTO dovuto alle persone umane in quanto tali.

Si entra, allora, in quell’atteggiamento esistenziale che l’Analisi Transazionale sintetizza con “Io sono OK, voi non siete OK” e induce a un disperato senso di solitudine.
Il passo successivo è un atteggiamento ulteriormente depressivo, pessimista o cinico  e potenzialmente criminale “Io non OK, voi non OK” . Da questa desolante base delle relazioni si intravede più facilmente la morte come soluzione. Una morte cercata per sé o per altri che vengano avvertiti in qualche modo “responsabili” della propria sofferenza.

Già in un post precedente consideravo una manipolazione delle opinioni motivare con la mancanza di denaro i molti suicidi di questi ultimi mesi. Ora questa stessa “spiegazione” viene utilizzata per l’attentato di Palazzo Chigi e il messaggio reiterato continua a inscrivere, via via più tenacemente,  nell’immaginario collettivo che vivere significa “vivere agiati”, o vivere non è. La stessa dichiarazione di Preiti che i media riportano ne è il manifestoA 50 anni non si può tornare a vivere con i genitori perché non puoi mantenerti, mentre invece i politici stanno bene e se la godono” Lui non è ok, i politici che se la godono non sono ok,  dunque? Muoia Sansone con tutti i Filistei.

Non auspico certamente una società di straccioni felici, ma di persone che danno a sé un valore personale che non ondeggia secondo le entrate. La ragione vera della disperazione è a monte della crisi economica: è aver sovrapposto al potente “io sono vivo” il vulnerabile “io compro

*** Questo incarognisce l’animo. Altrimenti quale giornalista avrebbe mai pensato di andare a intervistare il figlio undicenne di Preiti!? Cos’è uno scoop se non un profitto, una promozione, un aumento di prestigio monetizzabile? Perché non rispondere a questi sbandamenti dell’informazione  sottraendo loro il profitto? Evitare di leggere il testo o guardare immagini o seguire trasmissioni…

*** Questo incatena all’ignoranza. Altrimenti i giornalisti   si diffonderebbero su ciò che muove l’economia del mondo globalizzato, svelerebbero che la leadership non appartiene ai politici, nemmeno a quelli apparentemente più potenti, ma a entità astratte. Alle concentrazioni finanziarie che non sono vulnerabili e transitori esseri umani ma nuclei di interessi che si autoperpetuano attraverso differenti sigle, intrecci, affabulazioni. Un settore dell’informazione di massa che non mirasse a mantenere il  pubblico ignorante ci renderebbe consapevoli che proprio noi con il nostro Sistema di Azioni Quotidiane reggiamo il trono di quelle leadership disincarnate.
Sarebbero le grandi testate e non il volenteroso, paziente e sagace blogger unlucano, autore dell’articolo di cui al link sopra riportato, a ricongiungere i puntini e svelare il disegno: le azioni quotidiane nelle quali crediamo di esercitare il libero arbitrio sono un sistema programmato per funzionare esattamente in quel modo, e noi ciecamente collaboriamo perché quelle leadership disincarnate…

 “ci conoscono più di quanto noi non conosciamo noi stessi; è dura da digerire, ma è così; la presunzione di sentirsi liberi e intimamente inviolabili viene superata da chi fa ricerche e sviluppa analisi dei nostri comportamenti; e con internet, i social networks, i cellulari, i pagamenti online, etc
tutto questo è di una 
facilità impressionante; tanto facile che esistono società che guadagnano studiando il nostro “mi piace” o il suo contrario; l’evoluzione tecnologica, ancora una volta è al servizio di una categoria, non per l’arte dell’uomo di essere e vivere in armonia; è un dogmatico asservimento al concetto di consumismo dei comportamenti che svuota il nostro essere e lo trasferisce in 
stringhe binarielink


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