Le squadre del CNSAS della VI Delegazione (Verona, Vicenza e Veneto orientale) si sono attivate domenica 2 marzo per prestare soccorso ad un ragazzo modenese infortunatosi all’interno della grotta Tajoli di Badia Calavena, in provincia di Verona.
Emanuele Pozza, uno dei primi tecnici arrivati sul posto, racconta che intorno alle 14:30 hanno raggiunto il ferito, bloccato nella parte bassa della grotta, piena di massi e sfasciumi, alla quale si accede dopo circa 400 mt. dal tunnel artificiale d’ingresso. Lì penzolano diverse corde di risalita, molte delle quali introducono ad altri rami e cunicoli. Il ragazzo si era appeso ad una di queste ma dopo pochi metri di salita l’armo era saltato facendolo precipitare a terra, colpito alla spalla da un pezzo di roccia.
La caduta gli procura diversi traumi. I tecnici e i medici del CNSAS lo sottopongono alle cure necessarie e, una volta ritenuto pronto per il trasporto, in poco più di un’ora lo portano fuori.
Il passaggio della barella, però, considerando le condizioni fisiche del ferito, richiede che ne venga mantenuta la posizione orizzontale: è stato così necessario l’allargamento della cavità in un punto tra il tunnel e l’inizio della grotta vera e propria, reso possibile grazie all’opera di disostruzione della squadra specializzata (GLD) del CNSAS, che in breve tempo libera la strada.
L’intero intervento termina verso le 20:30.
“Prima di appendersi a corde di risalita che non si conoscono, è sempre meglio farsi un po’ di domande e all’occorrenza informarsi perché non bisogna mai dare per scontato che le condizioni degli armi siano buone e quindi sicure”, raccomanda Emanuele.
La notizia nel sito ufficiale del CNSAS Veneto è pubblicata alla pagina http://www.cnsas.veneto.it/index.php?start=18
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