incipit

Ho novant'anni. O novantatre. Una delle due.Quando hai cinque anni tieni conto della tua età mese per mese. Anche dopo i venti sai bene quanti anni hai. Ne ho ventitrè, dici, oppure ventisette. Ma quando hai passato i trenta inizia a capitarti qualcosa di strano. Dapprima un semplice intoppo, un istante di esitazione. Quanti anni hai? Oh, ne ho... cominci a dire sicuro di te, ma poi ti interrompi. Stavi per dire trentatrè, ma non è vero. Ne hai treantacinque. E poi ti preoccupi, perchè hai paura che sia l'inizio della fine. E' così, naturalmente, ma passeranno decine di anni prima che tu lo ammetta.Sara Gruen, Acqua agli elefantiuno dei libri più belli che ho letto quest'anno. mi ha preso al punto che, malgrado le sue 363 pagine, me lo sono sparato in un solo giorno. la storia è narrata in prima pensione da Jacob, un vecchietto che si trova confinato in una casa di riposo, e che si ricorda dei tempi in cui, settant'anni prima, aveva lavorato per la prima volta in un circo. era il periodo della Grande Depressione e lui, a un passo dalla laurea in veterinaria, aveva perso tutto in un sol colpo: i genitori, morti in un incidente d'auto, e ogni avere, pignorato dalle banche. il suo confuso vagabondare lo aveva portato casualmente ad essere impiegato in un circo. la cosa interessante di questo libro è infatti la ricostruzione della vita circense dell'epoca, mescolata alle vicende personali di Jacob. molto belli anche i capitoli dedicati al presente, in cui egli maledice la vecchiaia che gli impedisce di fare ciò che vuole, ma rifiuta di arrendervisi. quei ricordi che gli piovono addosso alla fine diventano la molla per una sorta di riscossa personale. anche in questo caso Hollywood non si è fatto sfuggire il business e ne ha tratto un film, e rabbrividisco al pensiero di come saranno riusciti a massacrare questa bellissima storia. a me è bastato vedere il trailer e leggere i nomi degli attori per decidere che non lo voglio vedere; preferisco di gran lunga conservare il buon ricordo del libro!