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incipit

Da Guchippai
incipit
Ai tempi in cui i filatoi ronzavano alacremente nelle cascine, e anche le gran dame vestite di seta e di merletto possedevano piccoli filatoi di lucida quercia, era facile vedere per le contrade sperdute nei campi o annidate fra le colline certi uomini piccoli e pallidi che accanto alla robusta gente di campagna sembravano gli ultimi discendenti di una razza decaduta. I cani da pastore abbaiavano  furiosamente quando uno di quegli uomini dall'aspetto forestiero appariva su un'altura, stagliandosi scuro contro il precoce tramonto invernale. Qual è infatti il cane che accoglie favorevolmente una figura piegata sotto il peso di un sacco? Invero quegli uomini pallidi di rado andavano in giro senza un carico misterioso.George Eliot, La bella storia di Silas Marnerscrittrice attiva con uno pseudonimo maschile, questa Mary Ann Evans (che mi era del tutto sconosciuta prima di questo romanzo) si è rivelata una gradevole sorpresa. la sua trama mi ha in parte ricordato il mondo di Jane Austen, benchè lei sia nata quando la grande Jane era già passata a miglior vita. si tratta di un ambiente rurale e racchiuso in se stesso, in cui le piccole beghe dei locali sono il centro di tutto il mondo. questa storia ha dei tratti quasi favolistici, specialmente nel lieto finale. Silas Marner è un tessitore; innamorato e fedele devoto, viene tradito dal suo migliore amico che lo fa passare per ladro, perde la prova che dovrebbe dimostrare, tramite segno divino, la sua innocenza, e la morosa lo pianta di conseguenza. egli perciò si trasferisce lontano e riprende la professione, ma ormai il suo unico Dio e il suo unico amore è il denaro che guadagna e che ama rigirare tra le mani e adorare. se non che un bel giorno il denaro gli viene sottratto, togliendogli anche quella ragione di vita. il destino però, che nei libri e nei film premia sempre generosamente chi è stato privato di qualcosa di importante, gli regala qualcosa che si rivela di gran lunga più prezioso.

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