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incipit

Da Guchippai
incipit1° dicembre"Anche quest'anno Kurt passerà il Natale a casa. Il suo padrone (io) no di certo. Perciò, siate così gentili da prendervi il mio cane. E' mansueto e poco impegnativo. E' un bravo cane."Digitando in Internet la parola "Natale", poteva capitare che uscisse questo annuncio. "Il suo padrone" era Max. Kurt era un bracco tedesco a pelo ispido. Che cosa faceva? Se ne stava sotto la sua sedia e, con la mente, contava i suoi ispidi peli di bracco tedesco. A essere sinceri, non era la sua sedia, era solo la sedia sotto cui stava sempre. Dei due anni in cui Max e Kurt avevano condiviso gli spazi domestici, Kurt era rimasto sotto quella sedia per uno e tre quarti circa. Ragione per cui la si poteva tranquillamente defninire "la sua sedia". Se Kurt si era mai meritato qualcosa, era quella sedia. Per quanto lei non si fosse meritata Kurt. A un confronto diretto, infatti, senza dubbio la sedia lo surclassava in quanto a vivacità.Daniel Glattauer, In città zero gradia dire la verità, il vero problema di Max non è la pigrizia del suo cane, quanto il fatto che baciare con la lingua gli fa schifo. tutta colpa di un'esperienza traumatica subita da bambino che non gli riesce di superare. inutile dire che i suoi rapporti con l'altro sesso ne risentono profondamente. se poi succede che s'innamori, è decisamente un bel pasticcio. è divertente anche se non eccezionale questo libro, scritto con umorismo e intitolato in originale Der Weihnachtshund, ovvero il cane di Natale. il che aveva senso, visto che il cane è stato galeotto. direi che è il libro adatto a portarsi dietro durante un viaggio: serve a ingannare l'attesa e non richiede nè particolare concentrazione nè riflessione.

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