incipit

Barry Fairbrother non voleva uscire a cena. Aveva avuto un mal di testa martellante per quasi tutto il fine settimana e stava lottando contro il tempo per consegnare il pezzo al giornale locale entro la scadenza.A pranzo, tuttavia, sua moglie era stata un po' fredda e taciturna, e Barry aveva concluso che il biglietto di buon anniversario non aveva attenuatato il crimine di essere rimasto tutta la mattina chiuso nel suo studio. Il fatto poi che avesse scritto di Krystal, che Mary non poteva soffrire pur non dandolo a vedere, non migliorava le cose.J.K.Rowling, Il seggio vacantela Rowling post-Harry Potter non mi ha affatto deluso, anzi. del resto lo stile è quello e la storia risulta accattivante. qui si narra delle beghe famigliari e locali di una gruppo di persone che abitano in un paesino di provincia inglese; figli contro genitori e genitori contro figli, amici per la pelle che crescendo scoprono di non avere poi così tante cose in comune, cotte adolescenziali e mature, e sullo sfondo lo spauracchio del complesso di case popolari, ricettacolo di drogati e delinquenti, del quale parte dei cittadini si vuole liberare affidandone l'amministrazione a una città vicina. il tutto si legge con la curiosità di arrivare alla fine e scoprire chi la spunterà; il tono generalmente leggero, quasi da commedia, ci accompagna però verso un episodio finale crudo e inaspettato. un applauso per una scrittrice che è riuscita ad emanciparsi dal personaggio che l'ha resa celebre e che, malgrado i miliardi, conserva ancora un forte grado di empatia per gli sfigati.