Da un po’ ci stavo
pensando, ma non mi ero ancora deciso.
Oggi è domenica, un
giorno tranquillo, in cui si fanno cose tranquille e ci si riposa. Quindi mi
sembra il momento migliore, visto anche il tono molto polemico dell'ultimo post
che ho pubblicato, per dare il via a questa cosa. Non sarà un appuntamento fisso
ma qualcosa di simile ad una serie di perle che di tanto in tanto si
affacceranno su queste pagine.
Riuscite a ricordare
le prime righe dei libri che leggete? Beh, se la risposta è no non
preoccupatevi. Arrivo io in vostro aiuto, riportandovi quegli incipit che per
stile, bellezza, o solo per simpatia, mi hanno conquistato. E, in fondo,
potrebbe essere anche un'iniziativa interessante che potrebbe spingere chi non
conosce il libro a recuperarlo...
Per questo battesimo
ho scelto Guida galattica per autostoppisti. Non c'è bisogno che spieghi il
perché o le motivazioni.
Ve lo lascio, così
com'è.
"Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare attorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione.
Questo pianeta ha, o meglio aveva, un fondamentale problema: la maggior parte dei suoi abitanti era afflitta da una quasi costante infelicità. per risolvere il problema di questa infelicità furono suggerite varie proposte, ma queste perlopiù concernevano lo scambio continuo di pezzetti di carta verde, un fatto indubbiamente strano, visto che ad essere infelici non erano i pezzetti di carta verde, ma gli abitanti del pianeta.
E così il problema restava inalterato: quasi tutti si sentivano tristi e infelici, perfino quelli che avevano gli orologi digitali."
