Uno reale, concreto. Poco prima dell'inizio della celebrazione, l'anziano signore sconosciuto seduto nel banco davanti al mio si è girato e mi ha messo in mano un foglio piegato: una composizione (canzone? poesia?) sull'Epifania, battuta a macchina e con correzioni a mano. Forse scritta da lui, chi lo sa? Non ha detto nulla. Io l'ho letta con attenzione e poi gli ho restituito il foglio, ringraziandolo.
Uno "virtuale". Perché, come sta venendo sempre più fuori dai post e dai commenti anche sul mio blog, le carenze nello studio della storia d'Italia sono vergognose. Il parroco ha infatti citato Giorgio La Pira, e, anche se il nome mi suonava già sentito, ammetto che non ricordavo nulla a proposito della sua figura. Per chi volesse approfondire un po', ecco il collegamento al bel sito della Fondazione Giorgio La Pira.
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