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Commediaccia sexy prodotta da Armando Novelli (vecchia conoscenza dei film di DiLeo) e Rodolfo Putignani sull'onda esploitativa di "Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo" (1977) di Steven Spielberg.
Diavolo di un bis italiano. I catecumeni della categoria citata saranno sicuramente a conoscenza di questo oggetto non identificato della commedia sexy italica. Sempre di pura exploitation si parla, di quella che dal "basso" guarda verso "l'alto". in questo caso il successo spielberghiano, da non confondersi con "Incontri Erotici del 4° Tipo" ("Wham Bam Thank You Spaceman", 1975) di William A.Levey che già aveva dipinto degli alieni infoiati con tanto di lingua libidinosa retrattile. Pellicola cialtrona, indubbiamente, quella di Gariazzo, per cui impossibile non spendere due parole su questo cimento registico del regista de "L'Ossessa" (1974) con Stella Carnacina. Trama semplice semplice. Nessuna arzigogolata idea a reggere l'impalcatura del plot, per giustificare il coinvolgimento degli "uomini delle stelle", Gariazzo pensa bene di utilizzare tre giovanotti che si travestono, appunto, da marziani con l'unico scopo di irretire la di loro avvenente insegnante di astrofisica Emmanuelle (Maria Baxa), che quando si vede arrivare dal bosco il trio di sedicenti alieni, vestiti di tutto punto, con tanto di proboscidi, dopo aver organizzato ad hoc lo "sbarco" della nave interstellare con effetti speciali sonori (si intravede la LP cover del precedente film "spaziale" del regista, appassionato ufologo, "Occhi dalle Stelle", 1978 con il grande Franco Garofalo) non può fare altro che accoglierli e soddisfare la loro ovvia sete di conoscenza dell'anatomia umana, specie quella femminile. Saranno coinvolti in questo trenino pure la splendida cameriera di Emmanuelle, Monica (Monika Zanchi) e i vicini di casa Mario Maranzana con consorte insoddisfatta al seguito, una statuaria Marina Daunia.
Piuttosto cialtrone, come si diceva, nel contesto comico, quasi inesistente, la pellicola si avventura in territori proto hard, tanto che effettivamente circolò in versione con inserti porno, con le attrici naturalmente controfigurate, documentazione alla mano cortesemente offertaci dai Nocturniani nel Dossier "Misteri D'Italia" del giugno 2006. Si intravede qualcosa anche nella versione non insertata, specialmente durante la scena lesbo sul divano tra la Baxa e la Zanchi, sostituita da un'attrice dai capelli notevolmente più corti rispetto alla biondo crinita Monika. Poco altro da aggiungere sugli sviluppi del plot che comprendono pure i maldestri propositi di vendetta del Maranzana, cornificato a più riprese dai marziani e che si conclude con una scena grandiosa en plein air in cui le protagoniste principali "subiscono" l'abduction dei cialtronissimi alieni, nudissime mentre prendono il sole in riva al lago. Quindi, gli spettatori sono avvisati, di commedia se ne vede poca, da queste parti, molto poca. Probabilmente tutto ciò non era nemmeno nei programmi del buon Gariazzo che, durante le riprese, si ferì gravemente ad un occhio in una scena in cui Mario Maranzana usava il fucile, e fu sostituito da Gianfranco Baldanello. Cose comuni in ambito bis, soprattutto le doppie versioni.
Detto questo, e senza stare a sindacare su cosa effettivamente girò Mario, bisogna però soffermarsi, obbligatoriamente, sul parterre femminile portato in scena, tra i più meritevoli di tutta la decade selvaggia dei settanta, una sacra trimurti veramente in grado di far tremare i polsi dell'appassionato, perchè se vi é cosa notevole in tutto il metraggio, sono di fatto Loro, Maria, Monika e Marina, anche se quest'ultima é leggermente sottotono in questo film. Bellissime, sensuali, imprescidibili nel panorama bis, sono tre figure attoriali differenti ma nello stesso tempo accomunate da una carriera sfuggente e non fortunatissima, probabilmente anche per decisioni personali, come nel caso di Marina "Daunia" DiLeo, modella, hostess, compagna di Natale Prinetto poi attrice attiva nel cinema di Mattei, "KZ 9 Lager di Sterminio" (1977) e il coevo "Casa Privata per le SS" dove la si può ammirare in una magnifica scena saffica con Macha Magall, in "Le Evase" (1978) di Giovanni Brusadori, altra pellicola con cast da urlo, Lilli Carati, Zora Kerowa, Patrizia "Dirce" Funari ed Ines Pellegrini fino ad arrivare a prodotti de/genere come il famigerato "Torino Centrale del Vizio" (1979) di Bruno Vani/Renato Polselli, con Rita Calderoni e il, da chi scrive, molto amato anche se inqualificabile, "Un'ombra nell'ombra" (1979) di Pier Carpi, con Lara Wendel. Maria Baxa, di origini serbe, é stata pure avvistata in innumerevoli produzioni italiche, anche notevoli, come "Torino Nera" (1972) di Carlo Lizzani, con Bud Spencer, Marcel Bozuffi, Guido Leontini e Vittorio Duse, nonchè "Il Prode Anselmo e il Suo Scudiero" (1972) di Bruno Corbucci con Enrico Montesano, Alighiero Noschese, Erminio Macario, Mario Carotenuto, Lino Banfi, ottima commedia scritta da Corbucci con il "solito" Amendola e Castellano&Pipolo, che non le darà fama imperitura ma le consentirà di partecipare a prodotti perlomeno dignitosi come "Per Amore di Poppea" (1977) di Marino Girolami. Ultima, ma non ultima, la meravigliosa, ammaliante, superba Monika Zanchi, di origini svizzere, forse la più enigmatica del trio, straordinaria anche nel film in questione, dove non perde la sua innata eleganza nonostante situazioni non proprio d'alto lignaggio, comunque dote apprezzabile, che é passata per le cure prima del grande Alberto Cavallone, in "Spell Dolce Mattatoio/L'Uomo La Donna La Bestia" (1977), assolutamente consigliato, poi per quelle dell'attore/sceneggiatore Giuliano Petrelli in "L'Occhio dietro la Parete" (1977) per approdare alla corte di sua Maestà Aristide Massaccesi/Joe D'Amato nel coevo "Emanuelle e gli Ultimi Cannibali" che non ha bisogno di presentazione alcuna. Sempre con un piede dentro e fuori dal bis, lavorò con Sergio Bergonzelli, con Peppino Vari in "Suor Emanuelle" e si vede per pochi secondi all'inizio di "Autostop Rosso sangue" (1977) di Pasquale Festa Campanile, la ragazza che amoreggia di fronte a Franco Nero e Corinne Clèry. Grande, bellissima Monika.
Per dovere filologico citiamo in questa sede anche i tre protagonisti maschili, Calogero Buttà, che tra i tre é colui che ha lavorato più costantemente in cinema e televisione, Orazio Donati, visto in "Amnèsia" di Salvatores e Alessio Pigna, che pare non abbia più lavorato in ambito cinematografico. Cameo di Jimmy Il Fenomeno (Luigi Origene Soffrano) carriera sterminata, presenza immancabile nella ginecommedia italica dei settanta e ottanta.
Astenersi amanti della commedia di classe, questo è certo. Chi abbia voglia di cimentarsi con un oggetto strano e spurio come questo, si accomodi pure. Il trio femminile vale comunque la visione. Dell'ufologo Mario Gariazzo, da segnalare l'ottimo poliziottesco "La Mano Spietata della Legge" (1972) con Klaus Kinski, Philippe Leroy, Tony Norton, Pia Giancaro, il western poverissimo "Il Giorno del Giudizio" (1971) con Craig Hill, Rosalba Neri, Rossano Brazzi e Ty Hardin e, soprattutto l'imprescindibile capolavoro del Lacrima-Movie "Il Venditore di Palloncini" (1974). Senza contare il terzo parto stellare del regista "Fratello dello Spazio" (1988). Era proprio una grande ossessione e passione, lo spazio per il grande Mario. Musiche di Alessandro Alessandroni. Il plot del film anticipa di pochi mesi una produzione più nobile come "Per Vivere Meglio Divertitevi con Noi" di Flavio Mogherini, con Monica Vitti moglie frigida "curata" da un farlocco alieno. Produce la Midia Cinematografica, che confezionò pure un altro film di Gariazzo, "Play Motel" con Ray Lovelock e Anna Maria Rizzoli, anch'esso in versione hard.
Per chi voglia dirigersi in ambito propriamente hardistico, da segnalare, vista la somiglianza dei titoli, "Close Encounters of the Barest Kind" (1978) di Donald S. Bruce con Seka, Jaime Gillis, Bill Margold, Lisa DeLeeuwe, John Holmes e Serena. Hai detto niente.
Belushi
Robydick:
Frameshow ricco di carne, sconsigliato ai vegetariani...
and the music is: Kraftwerk - The Robots.
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