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Incontro con Olivier Assayas e Juliette Binoche

Creato il 24 maggio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

24 maggio 2014 • Festival di Cannes 2014, Speciale Festival di Cannes, Speciale Festival OAC, Vetrina Cinema

Tre donne a confronto, tre donne allo specchio. Potremmo riassumere così il nuovo film di Olivier Assayas, Sils Maria, presentato in concorso a Cannes. Il regista francese lascia l’affresco ideologico-generazionale del suo precedente Qualcosa nell’aria per addentrarsi nell’indagine dell’universo femminile, con una storia che riecheggia Eva contro Eva.  Protagoniste del film Juliette Binoche, Chloë Grace Moretz e Kristen Stewart. La Binoche e la Moretz hanno accompagnato Assayas alla presentazione del film.  

Juliette Binoche, nel film interpreta Maria, un’attrice che fa spesso presente che nei suoi vent’anni di carriera è cambiata molto. Anche lei è cambiata da quando si presentò qui a Cannes per la prima volta? E che rapporto ha con il festival di Cannes?

Juliette Binoche: A Cannes mi sento a casa ogni volta che vengo. Grazie al pubblico e ai giornalisti sono riuscita ad ottenere molti riconoscimenti nella mia carriera. Io sono una persona e un’attrice che vive nel presente, non nel passato. Il cinema è per me una scoperta quotidiana, mi regala sempre stupori diversi. In ogni mio progetto cinematografico faccio incontri nuovi e faccio esperienze nuove. E’ per questo che il cinema è e resterà sempre qualcosa di magico.

Com’è nata l’idea del film?

Juliette Binoche: Ero in vacanza e mi è venuta l’idea di un progetto che trattasse di donne, un film pensato  in tre parti. Ma non sapevo come svilupparlo e così mi sono rivolta a Olivier. Mi ha chiesto un paio di settimane per pensarci e poi ci siamo risentiti. Il processo di sceneggiatura è durato ben due anni, ma siamo contenti di aver condiviso un progetto di questo tipo.

Olivier Assayas: Juliette con questa sua idea mi ha dato la possibilità di trattare tematiche alla Bergman, ma in modo più leggero. Io e lei abbiamo iniziato la nostra carriera nello stesso periodo, ma non avevamo un rapporto stretto. Scrivere un film per lei è stata una vera sfida, che mi ha dato modo di ragionare sul nostro rapporto con il mondo cinematografica, su come siamo riusciti ad andare avanti nonostante le difficoltà. 

Olivier Assayas, perché ha scelto di girare un film in inglese?

Olivier Assayas: E’ stata una scelta dettata dal personaggio interpretato da Juliette, che è un’attrice francese diventata star internazionale. Poi era anche un modo per poter aprire il film ad una riflessione più ampia sulla società dei media. Alla fine è stata la scelta giusta, anche perché mi ha dato la possibilità di lavorare con Kristen StewartChloë Grace Moretz.

Juliette Binoche and Chloë Moretz - Photocall - Sils Maria © AFP / L. Venance

Juliette Binoche and Chloë Moretz – Photocall – Sils Maria © AFP / L. Venance

A proposito, come ha scelto Chloë?

Olivier Assayas: E’ stata una scelta facile. L’avevo ammirata in Hugo Cabret, così ho deciso di incontrarla. Ci siamo visti a Toronto dove stava girando Carrie e le ho parlato nel progetto. Nel film ci regala davvero un’interpretazione straordinaria.

Chloë, perché hai scelto di partecipare a questo film?

Chloë Grace Moretz: Volevo fare un film europeo e ne volevo uno francese, che con l’America non avesse nulla a che fare. Il cinema francese è libero e vitale. E poi volevo lavorare con Juliette Binoche. Conoscevo il cinema di Olivier, Carlos è addirittura uno dei miei film preferiti. Quando mi ha parlato del film e mi ha detto che avrei lavorato con Juliette ero entusiasta. Poi ho mi ha fatto leggere la sceneggiatura e mi ha colpito, era stupenda. 

Juliette e Olivier, come avete preparato il personaggio di Maria?

Juliette Binoche: Non abbiamo praticamente provato. Abbiamo capito che dovevamo semplicemente immergerci nella sceneggiatura. Ciò che interessava sul set, era come sempre infondere di verità il mio personaggio.

Olivier Assayas: Non faccio mai prove prima delle riprese. Mi piace che gli attori durante le riprese seguano il loro istinto. Per lavorare bene, l’importante è che sul set si crei un ambiente di totale fiducia.

di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net

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