Nella nota municipale la collaborazione dei sindaci per ridurre quanto possibile lo smog riguarda il traffico stradale e gli impianti di riscaldamento, responsabili di una parte consistente di inquinamento. Purtroppo c’è un’altra parte, ci sono altre emissioni consistenti che hanno un’efficacia negativa, anche se le legge consentono ampiamente e incoraggiano l’inquinamento legale chiamandolo crescita economica e Pil. Si ricorda che il Pil aumenta se apre un’industria classificata inquinante di prima classe, per quanto peggiori la qualità dell’aria. Il problema del governo italiano è migliorare far crescere il Pil: sarà quindi difficile respirare aria pulita, anzi impossibile. Se avviene un incidente con feriti, il Pil aumenta grazie al pagamento delle prestazioni sanitarie. Se una persona si ammala di cancro, il Pil cresce: lavora la sanità. Sarebbe il caso quindi di cestinare il Pil, che indica il movimento legale di denaro e basta. Le industrie non hanno dato progresso: hanno complicato la vita, l’hanno trasformata, danneggiando territorio e aria. Le attività economiche “fanno Pil”, quindi gli enti locali, come recita la legge Sblocca Italia, non possono permettersi di ostacolarle in alcun modo. Il Pil però cancella la libertà dei cittadini e mette a repentaglio la loro salute. Da parte dei sindaci si spera nel migliore sforzo possibile. Segue la nota del municipio cremonese che mostra il grado attuale d’impegno. La sensibilità cresce: ci saranno lo strumenti giuridici per fare ancora meglio?
Incontro politico tra sindaci contro lo smog: verso l’adozione di azioni concrete e condivise. Si è tenuto nel tardo pomeriggio al Comune di Cremona, alla presenza degli Assessori al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini e all’Area Vasta Andrea Virgilio, un momento di confronto tra i Comuni che nell’ambito del Piano Regionale anti-smog, ricadono nella cosiddetta zona Ex –A1. Al tavolo Carla Cribiù, sindaco di Malagnino, Fabrizio Superti, sindaco di Persico Dosimo, Michel Marchi, sindaco di Gerre Dé Caprioli, Oreste Bini, sindaco di Bonemerse con il consigliere delegato Sonia Nervi, Roberto Lazzari, sindaco di Spinadesco con l’Assessore Andrea Manfredini. Coinvolto, anche se non compreso nell’area critica, il Comune di Castelverto Piacentino con l’Assessore all’Ambiente Massimo Zerbini. Obiettivo dell’incontro, la definizione di interventi comuni mirati a contrastare, soprattutto nei mesi invernali, il fenomeno dell’inquinamento atmosferico dell’aria da polveri sottili (PM10), nell’ottica di una maggiore condivisione della delicata ed urgente problematica. All’ordine del giorno anche il Protocollo d’Intesta sottoscritto in Prefettura il 31 gennaio 2012 e promosso dal Comune di Cremona per attivare una strategia coordinata in tutta l’area comunale ed in quella limitrofa soprattutto in occasione di episodi di inquinamento acuto da polveri sottili. I Comuni hanno condiviso la necessità di partire proprio dal Protocollo d’intesa, in stretta sinergia con la Prefettura, per studiare azioni condivise e concrete a favore della riduzione dell’inquinamento atmosferico e che riguardino il traffico, l’efficientamento energetico, gli impianti termici. Particolare attenzione alla costruzione di percorsi di sensibilizzazione da proporre sul territorio, coinvolgendo i Comuni interessati a favore di una mobilità sostenibile e di buone pratiche contro lo smog. Un aggiornamento tra i sindaci è già previsto per il 4 dicembre prossimo. È utile ricordare che il limite da considerare per le polveri fini PM10 è stabilito dalla norma in 50 ug/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile. Ad oggi il limite è stato superato 58 giorni presso la centralina di Via Fatebenefratelli e 42 volte presso quella di Piazza Cadorna, a fronte di un superamento pari a 67 e 72 giorni registrati presso le stesse stazioni a fine anno 2013.