Nel polverone che il premier alza ogni giorno per far dimenticare ciò che ha fatto il giorno prima, in questo gioco al massacro per il Paese e per le coscienze, oggi entra anche il biotestamento. Cominciato con la presunta rivoluzione liberale il berlusconismo è così arrivato alla compressione dei diritti più elementari degli individui.
Ovviamente si tratta di pagare oggi il Vaticano per il prossimo voto alle amministrative e di creare scompiglio nell’opposizione da sempre ricattata dalle sedicenti questioni etiche da una pattuglia di affamati cattolici del voto. La scontata lucidità del progetto non toglie tuttavia che esso sia perseguito con febbrile paranoia, nell’ambito di una conclamata patologia senile.
Tuttavia è’ inutile illudersi: in questa battaglia siamo completamente soli, l’opposizione non esisterà. E lo si capisce benissimo dalle prime reazioni, compresa quella di Franceschini che cincischia proteste, ma che alla fine ammette le difficoltà. Così l’incoscienza pubblica del premier si sposerà magnificamente alla sensibile, ancorché ambigua coscienza privata di deputati attaccati come cozze al voto parrocchiale.
E’ questa la vera questione di coscienza.